Il crowdfunding in Italia vale 90 milioni di Euro. È una cifra ancora molto esigua, anche se in crescita importante, considerato il balzo rispetto ai 56,8 milioni del 2015. È lecito ora attendersi molto di più dagli effetti della legge di bilancio 2017, approvata definitivamente al Senato lo scorso 7 dicembre.
In particolare il 2017 sarà l’anno dell’Equity Crowdfunding. Già attivo per le startup, la legge lo rende applicabile anche a tutte le Pmi, mantenendo però la detrazione fiscale del 30% solo per investimenti in startup. Inoltre incentiva i Fondi pensione ad investire in equity in società di capitali e darà la possibilità all’Inail di investire in startup innovative.
Questi dati erano stati anticipati a metà anno da una precedente indagine che Claudio Bedino, Ceo di Starteed, ha aggiornato per verificare lo stato di salute del settore sul territorio nazionale.
Come è stato analizzato il crowdfunding italiano
Anche stavolta lo staff ha conteggiato manualmente ogni singolo progetto sulle piattaforme, chiedendo dove possibile un riscontro ai titolari per verificarne il risultato, troppo spesso diverso da quello pubblicato. L’aggiornamento è stato compiuto a fine anno, quindi in parte a fine dicembre 2016 e in parte nei primi giorni di gennaio 2017.
Per realizzare l’indagine è stato preso in considerazione ogni singolo progetto sulle piattaforme di crowdfunding italiane, provando a mappare per la prima volta anche i progetti “do it yourself”.
I diversi modelli
Le cifre per categoria assegnano una raccolta di 56 milioni di euro al lending, 23 milioni all’area donation, 7,5 per l’equity e 3 milioni al do it yourself.
Rispetto ai dati di maggio il “fai da te” è cresciuto del 206%, ma con l’apporto d’una singola grande campagna che ha raccolto quasi 1,5 milioni da sola. L’equity è quasi raddoppiato (+90%), il donation ha avuto un forte incremento (+47%) mentre il lending è cresciuto percentualmente poco, di appena il 12%.
Per il valore medio per singolo progetto il maggior successo c’è proprio nell’Equity Crowdfunding, con una raccolta media per campagna di circa 243.000 €; molto bene è andato anche il Diy con 190 mila euro, media aumentata dal successo di “un aiuto subito” che da solo ha raccolto 1,4 milioni di euro. La cifra scende a 9 mila per il lending, 4 mila euro nel donation/reward,
Cresce il fai da te
Proprio le soluzioni custom per il Do it Yourself sembrano emergere con forza. Si stanno infatti affacciando sempre di più a questo mercato soggetti istituzionali, grandi aziende, brand e community consolidate che cercano più flessibilità e controllo nel creare una o più campagne di raccolta fondi.
Il consolidamento del mercato auspicato nel 2016 ma non avveratosi dovrebbe verificarsi nel 2017. L’effetto dovrebbe sentirsi in particolare sulle piattaforme di Donation/Reward e di Equity, che oggi ospitano pochi progetti e non riescono a trovare un modello sostenibile.