È un investimento da 75 milioni di euro entro il 2020 quello annunciato in queste ore a Parigi da Huawei, nell’ambito di eco-Connect Europe 2016, l’evento che a Parigi ha riunito oltre 1000 partecipanti e più di 80 partner.
Per Huawei tutto ruota intorno a una parola: ecosistema.
Se la trasformazione ruota intorno al cloud – come i dati di scenario ampiamente dimostrano – allora bisogna essere pronti ad abilitare ecosistemi diversi che coinvolgano a un lato gli operatori, dall’altro le industries, dall’altro ancora gli utenti finali.
Tre ecosistemi che hanno bisogno di partner, sviluppatori consulenti, ma anche di tutto quel bagaglio di “knowledge” che deriva dalla conoscenza dei diversi settori d’industria, con focus su trasporti, energia, banche, utility.
Lo ha spiegato chiaramente Vincent Pang, Presidente di Huawei Western Europe, richiamando la metafora del fiore, che è poi il simbolo nel logo della società stessa: “La bellezza della primavera non è nella bellezza del singolo fiore, ma in quella di migliaia, in piena fioritura”, ha dichiarato, per poi proseguire: “Negli ultimi dieci anni ci siamo concentrati sulla creazione di valore per i nostri clienti in Europa. Nei prossimi dieci, nell’era del cloud, ci aspettiamo una più stretta cooperazione con i partner per accelerare lo sviluppo Ict nella Regione”.
Tre Open Labs Huawei, uno anche in Italia
Ed è qui che entrano in gioco gli investimenti.
Alla base della creazione dei tre diversi ecosistemi c’è infatti uno European Developer Enablement Plan, un piano di abilitazione della community degli sviluppatori costruito su tre piattaforme: una piattaforma di competenze Ict, una di co-sviluppo e una di co-marketing.
L’obiettivo dare agli sviluppatori in tutta Europa accesso a strumenti di sviluppo e competenze, a partire da tre opn labs di prossima costituzione.
Qui entra in gioco anche l’Italia, dal momento che i tre Labs veranno aperti in Germania, Italia e UK con l’obiettivo di garantire supporto a una comunità di sviluppatori compresa tra le 50.000 e le 100.00 realtà.
Ai tre Opne Labs se ne uniranno tre remoti a Moncao, Francoforte e Dublino, cui saranno demandati i progetti di co-innovation.