“Tre o quattro anni fa, Corporation non ci avrebbe sostenuto in questo progetto”. Con queste parole Enrico Cereda, amministratore delegato di Ibm Italia, commenta l’annuncio della sigla di un importante accordo di collaborazione tra Ibm e il nostro Paese.
Un accordo da 150 milioni di dollari (135 milioni di euro) per dare vita, nell’area già occupata da Expo e prossima sede dello Human Technopole annunciato dal Governo Renzi, del centro Watson Health europeo.
Un centro dedicato alla ricerca e allo sviluppo delle tecnologie cognitive per il mondo della salute, per le scienze della vita e, in prospettiva, anche per la Pubblica Amministrazione.
Intesa firmata alla presenza di Renzi e Rometty
“Entusiasti e orgogliosi”, è il commento di Cereda, che parla del memorandum di intesa, siglato alla presenza di Matteo Renzi e del Ceo di Ibm Ginni Rometty, come dell’avvio di un percorso, complementare alle altre iniziative di Ibm già in atto o di prossima realizzazione nel nostro Paese.
“Un percorso che guarda alla salute dei cittadini, al ruolo dei medici e dei ricercatori e che in un futuro potrebbe anche abbracciare la Pubblica Amministrazione, in linea con le linee guida dell’agenda digitale”.
Il centro, che si appoggerà all’infrastruttura del datacenter inaugurato pochi mesi fa da Ibm sempre a Milano e su Watson Health Cloud, sarà aperto a partner pubblici e privati, “in ottica di ecosistema”, precisa Cereda, confermando che ampio spazio ci sarà anche per i Business Partner della società, così come con le Università italiane, “così da creare un circolo virtuoso tra pubblico e privato”.
Quattro aree operative
Oncologia, malattie neurodegenerative, malattie virali sono alcuni degli ambiti sui quali si concentreranno le attività di ricerca, che dovrebbero articolarsi in quattro aree chiave.
In primo luogo la prevenzione e il benessere dei pazienti, e qui Cereda ipotizza la creazione di un call center “ProntoSalute” a disposizione dei cittadini.
L’ambito assistenziale è la seconda area operativa, e qui entra in gioco il fascicolo sanitario elettronico.
La terza area è rappresentata dalla genomica, mentre la quarta guarda allo sviluppo di un modello sostenibile per l’ottimizzazione della spesa sanitaria e farmaceutica.
“Uniamo in questo progetto la migliore tecnologia cognitiva e uno dei migliori sistemi sanitari del mondo”, prosegue Cereda, sottolineando come il modello italiano di assistenza sanitaria sia stato oggetto dei colloqui tra Rometty e la rappresentanza del Governo a Boston.
Tre mesi di tempo per stabilire e modalità operative
Non ci sono al momento dettagli sulle tempistiche né sui livelli occupazionali previsti al centro.
Cereda spiega che dalla sigla dell’accordo quadro ci vorranno tre mesi di tempo per mettere a punto i dettagli operativi.
Sui tempi di realizzazione, il vincolo è legato allo sviluppo dello Human Technopole e Cereda ipotizza in ogni caso un avvio entro l’anno.
Per quanto riguarda le risorse umane, l’esempio è dato dal centro Watson Health di Boston. Al momento, e le attività non sono state ancora avviate, vi lavora un centinaio di persone, destinate a diventare 700/800 a regime.
Il centro italiano sarà il suo omologo, destinato a servire il mercato europeo. Anche dimensionalmente.
Il video degli interventi di Ginni Rometty e di Matteo Renzi è visibile a questo indirizzo
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