Italia a un passo dalla Check Truncation

Panini pronta a cogliere le opportunità di business palesate dalla trasformazione digitale di assegni e documenti che, anche nel sistema bancario nostrano, secondo Abi Lab, comporterà un risparmio di oltre 130 milioni di euro annui.

È un risparmio per il sistema bancario italiano stimato da Abi Lab in oltre 130 milioni di euro annui quello portato all’attenzione da John O’Malley, Ceo di Panini, sul tema della dematerializzazione degli assegni, utile a ridurre i costi collegati alla gestione di circa 5,7 miliardi di documenti in formato cartaceo prodotti e conservati dal settore bancario di casa nostra.

Specializzata in soluzioni innovative per i sistemi di pagamento e nel processo di trasformazione del documento cartaceo in digitale declinabile in ambiti applicativi che vanno dagli assegni ai bollettini postali, dai buoni pasto ai biglietti della lotteria e del couponing in generale, in Italia, l’interesse di Panini è su quel percorso di Check Truncation che il Bel Paese sta intraprendendo prima di altri nell’Unione europea.

A interessare, in un contesto nazionale in cui gli assegni cartacei rappresentano il 13% dei pagamenti, per un volume pari a circa mezzo miliardo di euro, è soprattutto l’equiparazione tra l’assegno elettronico e il suo originale cartaceo introdotta dal “Decreto Sviluppo” approvato dal Parlamento la scorsa estate.
«Il ché – tradotto da Vittorio Levi, presidente di Panini in affiancamento al nuovo amministratore delegato eletto lo scorso febbraio –, consentirebbe al sistema bancario italiano di migliorare e velocizzare i processi bancari e di abbattere i costi di gestione e archiviazione dei documenti cartacei, come già avviene negli Stati Uniti dove, con l’entrata in vigore del Check Clearing for the 21st Century Act nel 2004, il 99% della circolazione dei documenti interbancari avviene attraverso immagine».

Da qui a proporsi come interlocutore privilegiato per la trasformazione digitale di assegni e documenti di pagamento il passo è breve per Panini che, forte di soluzioni di Branch image capture per l’acquisizione e il deposito di assegni e documenti allo sportello e di Remote deposit capture per il deposito di assegni da remoto, a livello globale, detiene una quota di mercato del 32% nella gestione documentale in ambito bancario.

Ma non solo.

«L’interesse di Panini verso un’innovazione continua è testimoniato anche da quell’8% del fatturato – ricorda O’Malley, in qualità di successore di Nicola Aliperti – investito mediamente, ogni anno, in programmi di innovazione non solo a livello hardware, ma anche per consentire a piattaforme software proprietarie, come Avantor, di gestire, monitorare e ottimizzare le prestazioni degli scanner Panini che, ottemperando alle disposizioni in materia di privacy e compliance, attraverso utili servizi di geolocalizzazione consentono alle banche centrali di arginare problematiche legate a fenomeni di antiriciclaggio, frodi od operazioni improprie».

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D’altra parte, i trend di crescita sono sempre più legati a componenti software e a tecnologie per l’Intelligent character recognition, «che dovranno andare di pari passo con l’affermazione di best practice utili a consentire una gestione ottimale dei flussi di lavoro». Non solo in ambiente bancario.

Ancora una volta, in un universo caratterizzato dal fenomeno dei big data, la raccolta e l’integrazione dei dati in piena sicurezza e ottemperando alle normative in vigore nei diversi Paesi si conferma tra gli obiettivi principe di Panini che, da qui a pochi mesi, per l’ambito bancario annuncerà il rilascio di nuove soluzioni di Check Truncation da calare nei diversi contesti applicativi.

«Basti pensare a una realtà come il Brasile, dove Panini ha aperto un paio di anni fa la terza sede operativa e dove – dettaglia Levi – l’assegno è utilizzato come sistema di credito al consumo e, quindi, in maniera estremamente intensiva a costi relativamente modesti. Oppure all’India dove le banche, oltre al carattere magnetico, richiedono anche l’ultravioletto».
In tal senso, con l’installazione di quasi 22mila lettori Vion X, in Italia Panini “le ossa” se l’è già fatte con Poste Italiane, divenendo, nel 2011, partner per lo sviluppo del progetto di dematerializzazione del bollettino premarcato, in primis, «con importanti conseguenze allo sportello e al back office, sia in termini di affidabilità della lettura, che di gestione dell’immagine del bollettino stesso, ora estendibile anche agli assegni».

Qui si colloca e va, infine, letto l’accordo siglato poche settimane fa per il territorio italiano tra Panini e Bassilichi che, operando nel mercato del Business process outsourcing, è già certificato su Panini Avantor e punta a proporre alle istituzioni finanziarie di casa nostra progetti di dematerializzazione dei sistemi di pagamento.

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