Secondo alcuni analisti finanziari, potrebbe essere la prima società a superare il migliaio di miliardi di capitalizzazione, anticipando dunque Apple e Alphabet, che attualmente la precedono in classifica. Stiamo parlando di Microsoft, che potrebbe dunque battere il record (partendo dagli attuali 492 miliardi di dollari di capitalizzazione), sia grazie all’acquisizione di LinkedIn, sia grazie al suo modello di business. La potrebbe eguagliare solo Alphabet, attualmente seconda con 548 miliardi, mentre Apple sembra al momento fuori dalla corsa.
Ma non è solo una questione di capitalizzazione.
In questi ultimi giorni dell’anno, i consuntivi tipici di stagione assegnano a Microsoft un singolare tributo, definendola, come fa ad esempio Wall Street Journal, Tech Leader del 2016, dopo il “reboot” impostole da Satya Nadella.
E a conti fatti, nei dodici mesi i passi falsi sembrano essere pochi.
Uno su tutti, riconosciuto dallo stesso Nadella: la partita persa sui dispositivi mobili e sui wearable. Due mercati nei quali Microsoft in questo momento si è di fatto chiamata fuori, per concentrarsi su altre aree, quelle che l’hanno portata a crescere nelle diverse trimestrali dell’anno.
Il resto, invece, lascia davvero pensare a un’azienda che ha trovato la sua direzione.
Windows 10
A partire – e non sembri strano – da Windows 10.
Perché se è vero che il percorso di adozione è partito più lentamente rispetto ad altre versioni del sistema operativo – la società ha comunque raggiunto lo scorso mese di settembre i 400 milioni di installazioni – è vero che ha anche raccolto feedback positivi dalle comunità “techie” di tutto il mondo. Perché Windows 10 oggi è agile, efficiente e con l’Anniversary Update ha ricevuto una serie di miglioramenti destinati ad aumentare nel corso del 2017, con il rilascio della Creators Update, di cui abbiamo avuto modo di parlare lo scorso mese di ottobre.
Da Office 365 a Teams
Ancora più interessanti le novità annunciate nel corso dell’anno sul fronte della produttività, a partire da Office 365 e da Teams, quest’ultima in diretta concorrenza con Slack, e fortemente integrata oltre che con Office 365 anche con Power BI e Skype.
L’Open Source
Un altro punto importante, nel corso di tutto il 2016, Microsoft lo ha guadagnato con le comunità open source. E non si tratta solo dell’ingresso in Linux Foundation, annunciato poche settimane fa, ma di un lavoro svolto nei dodici mesi, a partire dal rilascio in open source di Xamarin, e che le è valso tra l’altro il titolo di maggior contributor su GitHub.
La mixed reality
Microsoft sta lavorando bene anche nell’ambito della mixed reality, grazie agli HoloLens: qui la società ha scelto una strada diversa rispetto agli altri player del mondo della virtual reality, ma il suo approccio a un’idea di immersività sembra al momento promettente. Tatticamente, le va riconosciuto anche questo, la società tiene d’occhio anche gli aspetti più tradizionali e commerciali del mercato della realtà virtuale, lavorando in questo caso sulle partnership.
La partita sull’hardware
Sul fronte hardware, gli ultimi annunci in area Surface sembrano aver messo in difficoltà Apple, sia sul fronte mobile con Surface Pro, sia sul fronte desktop, in particolare con il lancio di Surface Studio: 28 pollici con display touch da 4500 x 3000 pixel, orientabile fino a un angolo di 20 gradi, controllabile con il tocco del dito, con il controller Dial o con la Surface Pen.
In entrambi i casi parliamo di prodotti iconici, che non faticheranno a trovare emuli anche a costi inferiori nella davvero grande platea di Oem che con Microsoft hanno importanti rapporti di partnership e collaborazione.
E quella sul cloud
E poi c’è il cloud.
La partita sul public cloud al momento è una partita a tre tra AWS, Google e Microsoft.
Altri player stanno scendendo in campo, ma è evidente che la prova muscolare di Satya Nadella al momento stia dando i suoi frutti.
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