Il preavviso era stato dato fin dal mese di febbraio, ma, come spesso accade, quando il momento arriva non tutti sono pronti. O forse non tutti hanno preso in considerazione l’impatto che il cambiamento porta con sé.
Il punto è che in questo caso il cambiamento è effettivamente importante.
Oggi scatta quello che colloquialmente viene definito “Mobilegeddon” (sarà sicuramente trending topic nelle prossime ore): un cambiamento nell’algoritmo con cui Google assegna priorità ai siti nei risultati delle ricerche.
Da oggi la priorità verrà data ai siti cosiddetti mobile friendly, vale a dire a quelli ottimizzati per l’utilizzo con dispositivi mobile, con un impatto che la stessa Google definisce importante. Del resto, si sostiene a Mountain View, dal momento che oltre il 50 per cento delle ricerche oggi viene effettuato da un dispositivo mobile, è importante che il risultato tenga conto dei nuovi comportamenti.
Questo dato è addirittura superiore in alcuni momenti di picco, ad esempio durante la scorsa stagione natalizia, quando furono gli stessi retailer a certificare che oltre il 60 per cento delle ricerche veniva fatta con dispositivi mobili: per questo un sito responsive verso i dispositivi mobile diventa elemento critico per chi del proprio sito fa anche strumento di business.
Va detto, per amor di precisione, che l’impatto si sentirà sulle ricerche effettuate con un dispositivo mobile e non, stando a quanto si è letto sui forum di Google dedicati all’argomento, su quelle effettuate con pc tradizionale o con un tablet. Nondimeno, soprattutto per chi implementa attività di ecommerce sul proprio sito, il rischio è dietro l’angolo.
Secondo quanto riportato dalla società di ricerche di mercato Portent, il 40 per cento dei principali siti non ha passato il test, inclusi alcuni siti di famosi brand del lusso, o, come riporta l’Economist, quello dell’Unione Europea.
Per verificare se e quanto un sito è “mobile friendly” Google ha reso disponibile un semplice tool gratuito, a questo indirizzo.
E se per caso il vostro non lo fosse, qui c’è una guida, realizzata sempre da Google per gli sviluppatori, in cui si spiega passo a passo come fare per tornare “compliant”.
E’ evidente che le ricerche da mobile sono in costante aumento, ma il nuovo algoritmo Mobilegeddon di Google non rischia di penalizzare siti con contenuti di qualità? Vedremo!