Dopo le anticipazioni di lunedì, ieri la conferma: Nokia acquisirà Alcatel-Lucent in una operazione per sole azioni del valore di 15,6 miliardi di euro.
La nuova realtà, avrà un organico di 114.000 dipendenti e un giro d’affari nell’ordine dei 26 miliardi di dollari, sufficiente a garantirle di poter competere ad armi pari sia con la rivale europea Ericsson, sia con I colossi cinesi del calibro di Zte e Huawei. Unendo le forze, infatti, la società arriverà a coprire il 35% del mercato, posizionandosi alle spalle di Ericsson, che ne detiene il 40%, e avanti a Huawei, attestata al 20%.
Per Nokia si tratta di un passo importante, che le consente non solo di aprirsi diversamente al mercato americano, dove Alcatel-Lucent ha in essere importanti accordi con player del calibro di At&t e Verizon, ma anche di completare il suo portafoglio di soluzioni in particolare integrando le tecnologie di Alcatel-Lucent nell’ambito delle trasmissioni a fibra ottica e dei router Internet.
Se l’operazione andrà in porto – ricordiamo che sono necessarie le autorizzazioni degli enti regolatori statunitensi ed europei – Nokia darà agli azionisti Alcatel-Lucent 0,55 azioni della nuova società per ogni azione detenuta, con un premium del 33,5 per cento rispetto al valore attuale. La finalizzazione è attesa per la prima metà del 2016 ed entro tre dovrebbe garantire 900 milioni di euro di risparmi in costi operativi.
Tra le garanzie che Nokia ha dato prima che l’accordo fosse formalizzato, una delle più importanti riguarda il ruolo della Francia, senza le quali il Governo francese non avrebbe dato il suo benestare.
Non vi saranno tagli oltre quelli già annunciati da Alcatel e i centri di ricerca di Villaceaux e Lannion saranno protetti e potenziati, con un incremento delle risorse rispetto alle 2000 attuali.
Da parte sua, il Governo finlandese, pur non richiedendo garanzie sul mantenimento dei posti di lavoro, rivendica la necessità di tutelare il know how di Nokia – e in fondo dell’intero Paese – sul versante tecnologico.
Gli analisti guardano sicuramente con interesse all’operazione, pur non nascondendo alcune perplessità in merito alle possibili difficoltà di integrazione tra le due realtà, difficoltà che entrambe le parti in causa hanno già conosciute sia ai tempi della fusione tra Alcatel e Lucent, sia nell’ambito della realtà Nokia-Siemens.
Per Nokia, va precisato, le operazioni di ridefinizione dei propri asset non sono terminate: la società ha reso nota, contestualmente all’acquisizione di Alcatel-Lucent, l’intenzione di cedere la sua divisione Here, che si occupa di mapping e che alcuni analisti valutano appena al di sotto dei 7 miliardi di euro.