Bene la prima fase, ora si parte su 40 classi per Paese. Strumenti online e il coinvolgimento dei partner.
Giunto alla conclusione della prima fase del progetto Acer for Education, per Federico Carozzi, Emea Educational Business Sales Manager, è il momento dei primi bilanci.
”E’ un progetto che è stato accolto molto bene – ha spiegato il manager – così come positive sono state le attività di ingaggio nei diversi Paesi”.
Il progetto è stato strutturato con una strategia comune e unitaria in tutti i Paesi europei, inclusa la visual identity dei siti web.
”Sul sito web di Acer sono state implementate sezioni localizzate nelle quali è possibile reperire tutte le informazioni sulle attività dell’azienda per il mondo education. Il sito, questo è l’obiettivo, deve diventare un punto di riferimento per tutti i soggetti interessati”. .
Oltre al sito, è stata sviluppata anche una neglette che viene inviata mensilmente, previa registrazione, a tutte le persone interessate. ”Contiene informazioni molto specifiche sugli eventi in programma o sullo stato di avanzamento del progetto”.
In questa prima fase, Acer ha coinvolto sei Paesi (Italia, Francia, Germania, Spagna, Inghilterra e Turchia), ”selezionati sia in base alle loro dimensioni, sia per aver adottato sistemi educativi complementari, che dunque facilitano le attività di verifica dell’andamento delle attività”.
Nella prima fase, il progetto prevedeva il coinvolgimento di 10 classi per ciascun Paese. Ora è il momento di dare il via alla seconda parte, con il coinvolgimento, per la durata di un anno, di 40 classi per Paese.
”Le classi – spiega Carozzi – sono state selezionate dall’European Schoolnet, l’ente europeo indipendente che riunisce i ministeri dell’istruzione di ciascun Paese. Sono state coinvolte scuole di regioni diverse, tra le scuole secondarie di primo e secondo grado”.
Nel quadro del progetto, i cui primi risultati verranno presentati nei prossimi giorni a Napoli, Acer si è occupata della fornitura dei prodotti – netbook per gli studenti, notebook per i docenti, pc server per la classe – mentre tutto l’aspetto pedagogico è stato seguito dalla European Schoolnet.
”Ci siamo resi conto che la richiesta che viene dal mondo delle scuole è di tecnologia semplice, che non spaventi l’utente. Una tecnologia che consenta di gestire facilmente tutti i pc presenti nella classe, e che aiuti gli insegnanti a concentrarsi sull’aspetto didattico, non sui possibili intoppi tecnici”.
Positivo, in questa prima fase, è stato anche l’engagement dei partner. ”L’obiettivo è attivarne circa 300 in tutta Europa. In Italia ne abbiamo a bordo già una quarantina”.