Nel 2014 è tornata ad aumentare la redditività delle piccole e medie imprese italiane, superando quella delle grandi imprese, che invece si è ridotta. Nel 2015, inoltre, le Pmi hanno pagato con maggiore puntualità i propri fornitori e si è fortemente ridotto il numero di fallimenti e di chiusure e sono aumentate le nascite. Questo è quanto emerge nel Rapporto firmato da Cerved Pmi 2015.
Il numero di piccole medie imprese attive sul mercato, che si era ridotto da 150 a 137 mila tra 2007 e 2013, nel 2014 è rimasto ai livelli dell’anno precedente. Il saldo tra Pmi nate e morte è tornato a essere positivo nel 2014, ma è stato neutralizzato dal saldo, ancora negativo, tra microimprese che crescono fino a diventare Pmi e società che percorrono il sentiero inverso, da Pmi a microimprese.
Nel corso del 2014 e del 2015 il numero di piccoIe e medie imprese fallite, in procedura concorsuale non fallimentare o liquidate per volontà dell’imprenditore è diminuito con tassi a due cifre, in tutti i settori dell’economia analizzati. Anche la demografia d’impresa indica che la ripresa è in atto: l’introduzione delle Srl semplificate ha dato un nuovo impulso all’imprenditorialità e, nel corso del 2014 e del 2015, si segnala un importante aumento delle nascite di società di capitale.
Le imprese che sono cresciute nonostante la crisi lo hanno fatto grazie a una struttura economica e finanziaria particolarmente forte: le società che sono passate da microimpresa a Pmi sono più produttive, più solide finanziariamente, meno dipendenti dal credito bancario, più redditizie rispetto a quelle che hanno compiuto il percorso inverso.
Seppure in ritardo rispetto al rilancio della congiuntura internazionale, i conti economici delle Pmi hanno ripreso a crescere, in controtendenza rispetto alle grandi società che hanno riportato risultati ancora negativi. Nel corso del 2014 i fatturati delle Pmi italiane sono cresciuti dell’1,5%; le società industriali guidano la crescita (+3,1%) seguite da quelle attive nei servizi (+1,3%).
Nel corso del 2014 e nella prima metà del 2015, il miglioramento dei conti economici è stato accompagnato da pagamenti più rapidi: le Pmi hanno saldato le fatture in media in 74 giorni, una settimana in meno rispetto al picco della crisi, con ritardi ai minimi dall’inizio del 2012. Le Pmisono riuscite a migliorare i conti economici e a pagare più velocemente, nonostante condizioni di accesso al credito, bancario e commerciale meno vantaggiose rispetto alle grandi società: le piccole medie imprese pagano il credito bancario 70 punti base in più e dispongono di due settimane in meno di credito commerciale da parte dei fornitori.