Home Trade Protagonisti WPC 2016: Satya Nadella disegna una digital transformation pervasiva

WPC 2016: Satya Nadella disegna una digital transformation pervasiva

Se la notizia è ciò che si cerca in un keynote, la notizia c’è: HoloLens è pronto per il debutto commerciale. Così come pronte sono alcune delle prime soluzioni messe in campo che utilizzano la mixed reality, come quella realizzata con Japan Airlines, e annunciata in occasione di Build 2016, che utilizza HoloLens per fornire percorsi di training e formazione per i meccanici e per il personale di bordo che punta alla promozione a co-pilota.wpc1
Ma un keynote, un vision keynote, ha soprattutto l’obiettivo di offrire ai partecipanti linee guida, direzioni strategiche, basi programmatiche, sulle quali si svilupperanno le attività nei mesi successivi.

Ed è questo che ha offerto Satya Nadella, Ceo di Microsoft, aprendo a Toronto l’edizione 2016 di WPC, la Worldwide Partner Conference, che quest’anno registra per la prima volta il sold out, con la presenza di oltre 16.000 persone provenienti da 144 Paesi.

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La fotografia dei partner presenti a WPC 2016

Ad aprire i lavori, per la prima volta Gavriella Schuster, nominata Corporate Vice President del Worldwide Partner Group solo il 30 giugno scorso, ma poi il palco è tutto per Satya Nadella.

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Gavriella Schuster, per la prima volta sul palco di WPC a pochi giorni dalla nomina a responsabile mondiale dei partner Microsoft

Satya Nadella e l’impatto della digital transformation

Non c’è da stupirsi che il tema scelto dal Ceo sia quello della digital transformation.
Una digital transformation che per Nadella si fonda su quattro pilastri: engage customers, ovvero trovare una relazione più stretta con i clienti, empower employes, ovvero dare maggiori opportunità e strumenti a chi lavora in azienda, ottimizzare le operation, trasformare i prodotti.

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A WPC Satya Nadella racconta i pilastri della digital transformation

È una digital transformation che non conosce distinzioni in termini di dimensioni: “non si tratta di utilizzare tecnologie digitali, ma di diventare aziende digitali”, ripete, raccontando un percorso che non può essere monolitico né calato dall’alto.
È una digital transformation pervasiva, che va di pari passo con la democratizzazione, e che avrà impatto (l’impatto è una delle parole che Nadella ripete più volte durante il suo discorso) a qualunque livello.
Ed è per questo che tutti hanno un’opportunità di entrare in questa rivoluzione.

Un percorso già tracciato

Sul come Microsoft intende supportare questo percorso, Nadella conferma la strada tracciata tempo fa.
Parte con il “reinvent productivity and business processes”, che passa necessariamente dalla capacità di rimuovere le barriere tra gli strumenti di produttività e le applicazioni di business.
Office 365, Dynamics 365 e AppSource, annunciati solo pochi giorni fa, sono centrali in questa visione, ma, attenzione, precisa Nadella, non si tratta di portare qualcosa in cloud, ma di implementare un “rich information model”, nel quale la centralità spetta al dato. Non a caso Power Apps, Power BI e Flow si integrano in questo percorso in un’ottica di business orchestration. E LinkedIn è già parte di questo scenario.
Tutto questo, nella visione di Nadella ancora non basta.
Per quanto sofisticato possa diventare l’accesso ai dati, si tratta comunque di utilizzare un menu, imparare a navigare in un sistema. Proviamo a immaginare cosa succederebbe se insegnassimo ai computer il linguaggio umano, se usassimo i bot come interfaccia?”.
Cortana è il punto di partenza, naturalmente, e l’obiettivo è sviluppare delle interfacce bot, che possano essere integrate in tutti i canali di conversazione, non solo su Skype.

Il secondo step è “build the intelligent cloud”, un cloud scalabile, ibrido, affidabile e produttivo, che si adatti a tutti i contesti operativi, da quelli più tradizionali, fino a tutto quanto tocca IoT e Big Data.
In questo caso, il focus è su Cortana Intelligence Suite e all’abilitazione di servizi cognitivi.
Abbiamo 22 Api già disponibili che possono essere convertiti in servizi”, racconta Nadella, che traduce in concretezza quanto sta raccontando con un esempio: un ordine vocale per un pasto da McDonalds.
Un conto è avere uno strumento che trasforma il parlato in testo scritto. La vera sfida è avere un sistema che riconosce le informazioni utili per completare il task, in questo caso una lista di ordini”.

Con l’ultimo punto si torna al mantra del “more personal computing”, ed è qui che, dopo un necessario accenno all’adozione di Windows 10, si arriva a HoloLens.
La novità l’abbiamo raccontata all’inizio dell’articolo.
Andiamo oltre la tecnologia, parliamo dell’impatto che ha sulle vite”, è la conclusione di Nadella.

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