Stretto tra una spesa in beni durevoli e semidurevoli in contrazione e da una situazione economica spagnola ancor più critica di quella italiana, solo nell’ultimo quarter il gruppo distributivo ha visto ricavi consolidati in crescita del 2%.
Per Esprinet, l’esercizio 2011 si è rivelato un anno molto difficile dal punto di vista della spesa in beni durevoli e semidurevoli.
A dirlo è la società stessa che, nel resoconto intermedio di gestione approvato al 31 dicembre 2011 mantiene una posizione finanziaria netta portando in dote 42,7 milioni di euro, rispetto a una posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2010 altrettanto positiva, ma per 3 milioni di euro.
Raggiunto a fine dello scorso dicembre da due avvisi di accertamento relativi rispettivamente a Ires e Irap in riferimento all’anno 2005 e aventi come oggetto il recupero a tassazione di costi sostenuti nei confronti di fornitori residenti in Stati o territori aventi regimi fiscali privilegiati, il Gruppo non solo ha valutato come del tutto infondate le motivazioni sottostanti gli avvisi di accertamento, ma ha anche presentato istanza di autotutela finalizzata all’annullamento degli stessi.
Nel frattempo, in un quadro economico in cui si è pesantemente assistito a un calo generalizzato dei consumi privati di informatica ed elettronica di consumo nonché a un clima di sostanziale attesa sul fronte degli investimenti aziendali, i risultati del 2011 totalizzati dal Gruppo hanno evidenziato un calo del 5% rispetto all’esercizio precedente.
Non è andata meglio in termini di margine commerciale lordo ed Ebit, dove le perdite sono state, rispettivamente, nell’ordine dell’8 e del 22%, per un totale di 121,6 e di 19,8 milioni di euro, quest’ultimo in termini di risultato operativo al netto di svalutazioni straordinarie legate al goodwill.
Nel 2011 appena conclusosi, anche l’utile netto registrato da Esprinet ha riportato il segno meno davanti con perdite nell’ordine del 75% che, in un anno, hanno portato il risultato analizzato a un calo drastico da 32,9 a 8,1 milioni di euro.
Ciò detto, in controtendenza rispetto ai primi, difficili, nove mesi dello scorso anno, nel quarto e ultimo trimestre 2011, tolto il margine commerciale lordo in decremento del 3% rispetto al medesimo periodo dell’esercizio precedente e a un utile netto in sofferenza dopo essere passato da 10,3 a -7,2 milioni di euro, i ricavi consolidati sono cresciuti del 2% passando dai 617,7 milioni riportati nell’ultimo trimestre 2010 agli attuali 629,2 milioni di euro.
Così, se a causa sia dei minori ricavi che della flessione del margine percentuale da 6,00% a 5,80%, il margine commerciale lordo consolidato per il 2011 è risultato in calo dell’8%, nel solo quarto trimestre il medesimo indicatore ha registrato una flessione del 6% più contenuta grazie, soprattutto, alla miglior performance realizzata dal Gruppo a livello di ricavi.
Ancora una volta, a pesare sui ricavi sarebbe stata la leva operativa, mentre le svalutazioni registrate vanno imputate all’incidenza negativa sulla capacità di generazione di cash flow, specialmente per le attività spagnole, causate dal mutato scenario macro-economico oltre che dai maggiori tassi di sconto
sottesi alla richiesta di premi al rischio superiori, dato il particolare contesto storico.
Tant’è che, grazie a una riduzione di 1,6 milioni di euro nel saldo degli oneri finanziari netti, l’utile ante imposte consolidato è risultato pari a 18,5 milioni, mentre nel solo quarto trimestre Esprinet ha registrato una perdita ante imposte di 5 milioni di euro a fronte di un utile lordo di 14,9 milioni riportati nel 2010.
In questo scenario, il Gruppo ha scelto di concentrarsi sulla riduzione dei livelli delle scorte di magazzino e sulla progressiva stabilizzazione della redditività operativa, rafforzando gli investimenti su alcune aree considerate “promettenti”, quali il segmento dei prodotti a valore per la media impresa seguiti da V-Valley e i servizi per la grande distribuzione di cui si occupa la struttura Ok Retail.
Inoltre, al fine di controbilanciare le aspettative degli analisti per un mercato debole per l’intero esercizio 2012 sia in Italia che in Spagna, Esprinet starebbe ampliando il proprio portafoglio prodotti con l’introduzione di vendor particolarmente interessati al “market coverage” garantito dalla società.
Intanto, per il primo trimestre in corso, le attese parlano di tre mesi significativamente pressati dal difficile quadro congiunturale previsto per le economie nazionali.