La casa di Santa Clara torna sul mercato del routing con una strategia aggressiva e i dispositivi frutto della joint venture con Huawei. Molto razionalizzata l’offerta. Annunciato anche il softswitch Vcx v7000.
18 ottobre 2003 Con i router appena immessi sul mercato, frutto della joint venture con la cinese Huawei, 3Com ha tutte le carte in regola per sferrare l’attacco al leader del settore. Dopo le accuse di plagio mosse da Cisco a Huawei sul mercato americano, poi cadute, e le anticipazioni infondate che parlavano di “prodotti economici poco soddisfacenti”, si sono finalmente potute osservare le caratteristiche dei nuovi dispositivi.
La prima serie rilasciata di fascia mid-range, 3Com Router 5000, parte da un dispositivo entry level con una porta Ethernet 10/100 e 3 slot (due di tipo Mim – Multifunction Interface Module – e uno Sic – Smart Interface Card), per poi passare a un modello intermedio con due porte 10/100 e tre slot Mim e arrivare, infine, a due modelli di più alta destinazione con rispettivamente 4 e 8 slot Mim. Su tutti almeno una porta seriale e una porta di console.
La serie 5000 si indirizza così alle esigenze di uffici di medie dimensioni e sedi distaccate di grandi aziende. Sono disponibili moduli Sic a una porta, che può essere Ethernet 10/100, Isdn Bri, Wan T1/E1 o seriale. I moduli Mim, invece, sono: da due porte Ethernet 10/100; 4 porte seriali; 2 porte T1/E1/Ce1/Pri; 4 porte Isdn S/T. La gamma sarà completata con la serie 3000, destinata al mercato delle Cpe (Customer Premises Equipment), che prevede i dispositivi 3012, il modello di base con due porte seriali e un prezzo inferiore ai mille dollari, 3013, con una porta seriale e una porta Isdn Bri di backup (ideale per l’Italia, a detta dei responsabili di 3Com), e 3016, che, ma in un secondo momento, porterà in dote una porta Adsl. L’anno prossimo sarà la volta delle serie 6000 e 8000. Il modello top di quest’ultima, in mostra allo scorso Smau, scala fino a 17 slot.
Una struttura hardware e software comune
La caratteristica più innovativa, peraltro, riguarda il software che è comune per tutti i prodotti. Si tratta di una semplificazione notevole, per il canale di vendita ancor prima che per l’utente finale. Significa, infatti, molti meno sforzi per le certificazioni e la formazione. «Le funzionalità – ha assicurato Giulio Galetti, technical director di 3Com Italia – sono state fissate ai massimi livelli. Anche il prodotto entry level, per esempio, viene fornito con il firewall e il supporto del Bgp4 integrati. In pratica, con quattro codici prodotto si possono soddisfare le esigenze di tutte le imprese». Un’omogenizzazione che, ovviamente, semplifica anche l’attività produttiva, visto che, in parte, riguarda anche l’hardware. Ha confermato, infatti, Galetti: «Tutte le caratteristiche di base, come flash memory, Ram e così via sono pure comuni a tutti i modelli e portate a livelli che raddoppiano gli attuali standard di mercato».
Le prestazioni a detta dell’esperto di 3Com sono di tutto rispetto, anche grazie ai processori Motorola di ultima generazione. L’unica componente opzionale è una scheda di accelerazione dell’encryption nelle operazioni di firewalling e di Vpn. «È un po’ come il coprocessore matematico di una volta – ha spiegato Galetti – è utile se si devono gestire oltre 100 tunnel Vpn, ma il supporto degli stessi è garantito comunque su tutti i router». Essenzialmente, dunque, a differenziare i router sono le schede di interfaccia e la densità delle stesse.
Anche l’Ip telephony per i mercati verticali
3Com ha anche annunciato Vcx v7000, una serie di softswitch (attualmente disponibili su piattaforme Sun Solaris, ma in futuro su Linux), con cui espande la propria offerta di Ip Telephony e traccia la roadmap per l’integrazione con la piattaforma Nbx. Caratteristica fondamentale è la scalabilità, che consente a 3Com di superare il limite di 1500 utenti per singola macchina Nbx e di arrivare a 50mila utenti. La piattaforma Vcx, già da alcuni anni in uso su reti di importanti carrier internazionali, tra cui At&T negli Usa, segna anche l’utilizzo del protocollo standard emergente Sip (Session Initiation Protocol) da parte di 3Com, che sull’Nbx adotta una versione modificata dell’H.323. «I nuovi prodotti – ha affermato Riccardo Ardemagni, country manager di 3Com in Italia – ci consentono di completare il nostro portafoglio e rafforzare la nostra strategia dedicata ai mercati verticali. In particolare, i nuovi router Wan si inseriscono perfettamente nelle nostre soluzioni per l’education, la sanità, la Pubblica Amministrazione e il retail banking, consentendoci di fornire una soluzione completa in maniera competitiva».