Il system integrator bergamasco mette la prototipazione digitale e lo storage sotto i riflettori, in attesa che la fusione con la milanese CardNet si completi.
22 Aprile 2004 Virtualizzazione e storage sono il focus principale di 3D, system integrator bergamasco, che pone l’accento anche sui sistemi hardware e sulle potenzialità di Catia, il software di progettazione di Dassault Systèmes. Cinquanta persone e filiali a Padova, Bologna e Torino, la società è parte integrante del gruppo B2Bsolutions, che ha recentemente firmato un accordo vincolante per la fusione con CardNet Group, quotata al Nuovo Mercato della Borsa di Milano. Collegata a marchi quali Hp, Legato, StorageTek e, per il rendering, Opticore, 3D pone il progetto al centro della propria attenzione, affiancando alle distribuzione anche una valenza tecnica, e considera i servizi come un valore aggiunto da offrire ai clienti.
Ma è l’applicazione della realtà virtuale al mondo industriale il punto caldo, con l’obiettivo, dalle parole di Marco Bianchi, presidente dell’azienda, di accrescere il numero di prototipi a computer per realizzare prototipi fisici solo a livelli conclusivi. Gli utilizzi sono vari e vanno dal design reviw alle revisioni tecniche, alla valutazione dello stato di avanzamento, all’analisi strutturale ed ergonomica. I benefici di un laboratorio virtuale toccano necessariamente lo stile oltre all’engineering e coinvolgno fornitori, marketing e relazioni con i clienti. Il digital prototyping e, infatti, l’insieme delle tecniche che consentono di interagire con un modello e ne simulano (anche se il margine di miglioramento esiste) il comportamento funzionale nello stesso modo in cui si interagirebbe con un oggetto fisico. I costi, va da sé, si riducono in quanto è possibile valutare nuovi progetti in termini di forma, ingombro e funzionalità in modo da definirne performance, ergonomia e manutenzione.