3G: i ritardi continuano

Mentre sull’Isola di Mann parte la prima sperimentazione europea, Nec e Toshiba frenano i loro piani di sviluppo

C’è un po’ di movimento sul fronte 3G. E non in tutti i casi si tratta di notizie positive.
Mentre sull’Isola di Mann la scorsa settimana è diventata operativa mm02, la prima rete 3G europea, realizzata da Manx Telecom, sussidiaria di British Telecom in collaborazione con Siemens e Nec, altri player annunciano ritardi nello sviluppo dei loro prodotti.

Mm02, varata comunque con notevole ritardo rispetto alle previsioni iniziali, al momento conta su 24 trasmettitori che coprono l’85% dei 76.000 abitanti in un’area di 48 x 16 km.

Quanto ai ritardi da parte dei big player, in prima linea troviamo Nec, che ha dichiarato di non essere in grado di portare sul mercato di massa i propri telefoni di terza generazione prima della fine del 2002. La cosa non sembri strana. Nec ha già reso disponibile un discreto numero di apparati, utilizzati sia per le sperimentazioni di Ntt Do-Co-Mo in Giappone, sia per il trial sull’isola di Man, ma non ne ha in numero sufficiente per coprire tutte le sperimentazioni in calendario. In secondo luogo, i telefoni finora distribuito sono in grado di lavorare esclusivamente su reti di terza generazione, mentre il vero obiettivo è mettere in commercio apparecchi dual mode, in grado cioè di funzionare sia su reti di terza generazione sia su quelle esistenti. Di questi apparecchi, tuttavia, non vi sarà disponibilità sufficiente prima di settembre, se non addirittura novembre, del prossimo anno.
La cosa ha avuto effetto immediato sui piani della Hutchinson 3G, il maggior cliente di Nec fuori dal Giappone, che avrebbe dovuto lanciare la prima rete 3G del Regno Unito a metà del prossimo anno e che in questo momento rischia di trovarsi pronta a livello infrastrutturale ma a corto di apparati da distribuire.

E di ritardi si parla anche in casa Toshiba: qui in stand by viene messo addirittura l’accordo di collaborazione con Siemens. Le due società avevano infatti dato vita a una joint venture nel novembre dello scorso anno con l’obiettivo di sviluppare telefoni di terza generazione il cui lancio era previsto per il prossimo anno. Ora Toshiba preferisce sospendere la joint venture e manifesta i propri dubbi sulla profittabilità e sulle prospettive del business. Siemens, dal canto suo sembra invece intenzionata a proseguire lungo la roadmap già tracciata.

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