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Frequenze 5G, la proposta di Agcom per l’assegnazione

Agcom pubblicato la prima bozza di regole e procedure tecniche per l’asta del 5G. Ora sono a disposizione 30 giorni per inviare commenti all’Autorità che emanerà poi il regolamento definitivo. Dalla gara ci si attende almeno 2,5 miliardi di euro.

La proposta di regolamento riguarda le frequenze disponibili nelle bande 700 megahertz, 3,6-3,8 gigahertz e 26,527,5 gigahertz. Le frequenze 700 MHz dovrebbero essere disponibili da luglio 2022 e i diritti d’uso scadranno a dicembre 2037.

L’Agcom cerca di aprire il mercato

Uno dei motivi di discussione, e che raccoglierà probabilmente gli interventi degli operatori, riguarda le regole sulle dimensioni dei lotti che determinano lo spazio per i muovi operatori. L’obiettivo è una gara per sei lotti da 5 MHz ciascuno con un tetto di 15 MHz.

In consultazione c’è anche l’opzione di riservare 5 o 10 MHz a un nuovo entrante eventualmente in modo combinato con un lotto da 26 MHz.

In questo modo l’Autorità intende limitare la quantità di frequenze che sarà possibile acquisire da un singolo operatore e al tempo stesso riserva ai nuovi entranti sul mercato (tutti tranne Tim, Wind 3 e Vodafone) un lotto combinato di frequenze 700 Mhz e 2.6 GHz.

La banda 700 MHz, in ragione delle caratteristiche di propagazione delle frequenze – spiega Agcomè particolarmente idonea ai fini della copertura Radiomobile, anche di tipo indoor. Pertanto, tale banda può rappresentare un asset importante per operatori nuovi entranti, specialmente qualora i propri piani di business prevedano uno sviluppo dei servizi su larga scala. Infatti, come noto, tra i fattori che determinano i costi di realizzazione di un’infrastruttura di rete radiomobile vi è il numero di siti necessari per ottenere determinati livelli di copertura del territorio e della popolazione, e di qualità dei servizi offerti; a sua volta, la numerosità delle stazioni radio base  risulta tanto minore quanto più è bassa la frequenza impiegata per le trasmissioni dei sistemi radiomobili. Pertanto, anche alla luce del fatto che nello scenario di mercato nazionale le altre due bande al di sotto di 1 GHz (ossia le bande 800 MHz e 900 MHz),dalle simili caratteristiche radioelettriche, risultano già assegnate, l’Autorità rileva la possibilità, in ottica pro-competitiva a vantaggio sia dei consumatori che degli investimenti e dell’innovazione, di riservareuna ragionevole quantità di risorse spettrali nella porzione Fdd della banda 700 MHz  a favore di soggetti nuovi entranti”.
La bozza prevede anche un’uso condiviso e dinamico,delle frequenze 3.6-3.8 e 26 GHz. Per gli operatori sarà possibile infatti frequenze di altri che in quel momento non sono utilizzate.

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