Uno sguardo alle mosse europee

Nell’analizzare le mosse della Commissione europea relative alla fatturazione elettronica, l’avvocato Allegra Stracuzzi ha ricordato che la Commissione europea il 28 gennaio scorso ha approvato la proposta direttiva che prevede la modifica della Dirett …

Nell’analizzare le mosse della Commissione europea relative alla fatturazione elettronica, l’avvocato Allegra Stracuzzi ha ricordato che la Commissione europea il 28 gennaio scorso ha approvato la proposta direttiva che prevede la modifica della Direttiva Iva 2006/112/Ec con particolare attenzione ai requisiti a presidio della garanzia di integrità delle fatture.

«La proposta direttiva prevede l’abrogazione degli articoli dal 233 al 235 che sono quelli che consentono di individuare la soluzione tecnologica legislativamente disciplinata per la garanzia della protezione delle fatture. La Commissione, in sostanza, ha deciso di adottare un’impostazione di neutralità tecnologica, fondata su principi che si possono riassumere in: totale argomentazione normativa fra i vari stati membri per quanto riguarda la versione elettronica; parificazione totale fra fatture cartacee ed elettroniche e libertà di scelta nella modalità trasmissiva, purché ovviamente vengano mantenute le garanzie di integrità e autenticità dei contenuti delle fatture durante la trasmissione».

Quindi la garanzia dovrà essere fornita dai singoli operatori mediante i controlli dei processi interni e mediante accordi bilaterali sulla modalità trasmissiva.

Il tutto comporterà un aumento della complessità organizzativa burocratica richiesta agli operatori e anche un innalzamento delle competenze necessarie per operare, perché viene aumentato il livello di responsabilità che si va ad assumere. «La proposta – ha osservato Stracuzzi – deve essere approvata dal Consiglio europeo (Ecofin) con l’unanimità degli stati membri. Se approvata dovrà essere resa esecutiva dal primo di gennaio 2013. Va detto che alcuni paesi europei hanno già dimostrato la loro contrarietà, tra queste l’Italia e la Germania, i paesi cioè che hanno basato la loro politica legislativa sulla firma digitale. In una prospettiva di breve periodo questa impostazione nuova rischia di ottenere l’effetto contrario riguardo all’auspicato obiettivo di diffondere la fatturazione elettronica presso le Pmi, nel senso che in paesi come l’Italia, dove per anni si è investito per impostare un’attività dei sistemi di fatturazione elettronica fondata sulla firma digitale, questa delibera europea potrebbe portare a una situazione di crescente incertezza».

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