Dalla sala operatoria ai reparti maternità, dalle trasfusioni alla tracciabilità delle attrezzature: molte le opportunità d’impiego, ampliate dalle innovazioni recenti.
Tra diversi settori in cui le tecnologie RFId sono in via di diffusione ha un particolare rilievo il settore della Sanità. Esso ha infatti sperimentato un percorso di avvicinamento a queste tecnologie molto peculiare: per nulla “intimorito” dall’indisponibilità delle frequenze UHF (non particolarmente significative per le tipiche applicazioni in esso realizzate) e maggiormente orientato a valorizzare l’impatto sulle prestazioni di efficacia e sulla sicurezza dei propri processi, questo settore si è mosso con decisione già dagli anni 2004-2005, identificando con chiarezza gli ambiti applicativi di maggiore interesse e rilievo. Essi sono:
– Identificazione paziente: in tale ambito si trovano principalmente applicazioni per la sicurezza del paziente, dove l’RFId è funzionale all’identificazione della persona, anche se incosciente, riducendo i rischi legati ad errori (omonimie o nomi “difficili” dovuti alle diverse nazionalità). Applicazioni di questo tipo trovano spazio in sala operatoria, all’interno di sistemi per la gestione della farmacoterapia e della terapia trasfusionale ed in maternità, nell’associazione mamma-bambino.
– Localizzazione paziente: in tale ambito la tecnologia RFId è utilizzata per localizzare il paziente e monitorarne gli spostamenti all’interno della struttura in cui si trova, così da emettere alert automatici nel caso in cui il malato entri in una zona non consentita o esca da una determinata area (si pensi a pazienti psichiatrici, potenzialmente pericolosi, o a malati di Anzheimer).
– Tracciabilità e localizzazione asset: in tale ambito la tecnologia RFId viene implementata per evitare furti, smarrimenti e conseguenti perdite di tempo nella ricerca di attrezzature mobili (sedie a rotelle, pompe di infusione, apparecchiature elettrobiomedicali portatili necessarie ai reparti) o per migliorare la gestione della manutenzione di impianti fissi (grazie alla registrazione dei profili di impiego). Diversi progetti hanno ormai mostrato come sistemi di questo genere siano molto apprezzati dal personale e presentino un tangibile ritorno sull’investimento, al punto che tale ambito applicativo è, insieme all’identificazione paziente, uno dei più consolidati.
– Tracciabilità “prodotti”: si considera “prodotto” tutto ciò che viene gestito all’interno dell’ospedale ad eccezione delle apparecchiature e dei pazienti: sacche di sangue, sostanze organiche, farmaci, strumenti chirurgici, etc.
In alcuni casi quest’ambito è fortemente correlato al primo – identificazione paziente – in quanto il tag viene posto sulla sacca/contenitore del “prodotto” e viene utilizzato per verificare l’accoppiamento con il paziente (soprattutto per quanto riguarda trasfusioni e somministrazioni). In altri casi quel che si vuole ottenere è un migliore supporto alle attività operative, ad esempio all’interno dei processi operativi.
Rispetto a queste aree applicative, gli ultimi anni hanno mostrato un continuo arricchirsi delle soluzioni, ed una progressiva integrazione dell’RFId nella dotazione tecnologica ospedaliera.
In merito alla prima area, che partiva da una posizione già ampiamente consolidata, le novità più di rilievo fanno riferimento alla comparsa di braccialetti con tag in standard NFC, ma soprattutto all’espansione dell’offerta di tablet pc medicali dotati di lettore RFId di prossimità a bordo.
In merito alle soluzioni di localizzazione, invece, la disponibilità della banda di frequenza UHF ha ampliato la scelta circa le architetture possibili. Oltre alle pre-esistenti soluzioni attive, valide per l’identificazione in tempo reale all’interno di un’area aperta opportunamente coperta, sono ora disponibili diverse soluzioni basate su tag passivi (da apporre sulla persona o sui suoi indumenti) che consentono una rilevazione “a zone” e che richiedono solo la predisposizione di infrastrutture di lettura in corrispondenza di determinate linee di perimetro. Per talune applicazioni, queste soluzioni rappresentano un ottimo compromesso tra prestazioni e costi, e consentiranno di ampliare il bacino di utilizzo di queste tecnologie. Mentre non vi sono particolari novità di rilievo, dal punto di vista tecnologico, in merito alla applicazioni di asset management, diverso è il caso delle applicazioni sul prodotto. La continua discesa dei costi della tecnologia da un lato ed i requisiti di incremento della produttività delle unità ospedaliere dall’altro aprono continui spazi all’utilizzo delle tecnologie RFId.
Alcune interessanti evoluzioni si osservano, ad esempio, nella filiera degli emoderivati, dove si sperimentano tecnologie per la lettura massiva di sacche di sangue, cosa questa necessaria a valle dei processi di accentramento promossi dalle Unità Sanitarie alla ricerca di maggiore efficienza. Allo stesso modo, crescono le applicazioni e le sperimentazioni sui farmaci che, spinte non tanto da finalità di ottimizzazione logistica quanto per migliorare il servizio offerto all’ente ospedaliero, consentono di identificare in automatico il farmaco e, attraverso opportuni armadi elettronici, aumentare la visibilità sulle giacenze e migliorarne il grado di controllo. Altre applicazioni di rilievo riguardano, infine, la tracciatura delle protesi ortopediche, per cui si rafforza l’offerta delle tecnologie HF Mode 2.
Nel complesso, un quadro in continua evoluzione in cui, sebbene il numero di progetti che si apre risenta della situazione di crisi, non mancano motivi di interesse. Per ulteriori informazioni, visitare il sito http://www.rfidsolutioncenter.it/ .
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