In Piemonte aziende scettiche verso l’Ict

Secondo l’Osservatorio regionale in molti ancora non ne percepiscono i vantaggi. Ma sono in calo. E chi ci crede batte la crisi

L’Ict non sfonda nel nord-ovest anche se si intravede qualche leggero miglioramento. Secondo l’Osservatorio per le tecnologie dell’informazione del Piemonte, che ha rilevato i comportamenti di 332 aziende della Regione, la maggior parte delle imprese della regione continua a definirsi “scettica” nei confronti dell’Information and communication technology e non ne percepisce ancora il vantaggio competitivo.


Per questo il 39% delle aziende (in calo però del 10%) non investe in Ict, al contrario di quanto fa il 25% che viene considerato “attivo” e destina un budget importante agli strumenti informatici. Le aziende passive, che fanno un uso limitato dell’Ict, (sono il 21% del campione in calo del 15%), mentre 15% rientra nella categoria delle “fiduciose” che hanno strumenti di base sfruttati però al massimo delle potenzialità.


Tutto questo però si traduce in bilanci aziendali più floridi visto che il 70% attribuisce in qualche misura all’Ict il buon andamento dell’azienda. A conferma del risultato c’è il dato che evidenzia come a realizza le performance di bilancio peggiori sono le aziende scettiche e passive; quelle attive, invece, risultano in controtendenza e nel 36,1% dei casi dichiarano un fatturato in crescita. Queste ultime presentano anche una produttività per addetto più alta: un fatturato medio per dipendente pari a 365.936 euro contro la media regionale di 290.385.


Chi vanta un buon rapporto con le nuove tecnologie compra e vende online (lo fanno il 94,5% delle fiduciose e l’88% delle attive), usa il web per comunicare – sfruttando anche videoconferenze e chat – e, addirittura, invia newsletter ai clienti newsletter, tiene un blog, lavora con i social network, utilizza i feed Rss e condivide i contenuti con la tecnologia Wiki.


Ma si tratta di un’avanguardia. La massa utilizza ancora il Web come una semplice vetrina. Il sito praticamente ce l’hanno tutti, ma pochi vendono online (solo l’8,9%), spesso frenati – denuncia il 70% del campione – dalle caratteristiche del prodotto e dall’importanza che conserva il rapporto personale con il cliente (25%).
In compenso, il dato positivo (e non nuovo) che accomuna le aziende della regione è la dotazione di rete: il 92% dispone di una connessione Dsl o superiore (in aumento del 5% a partire dal 2006). Tale percentuale è superiore alla media nazionale (87%, eurostat 2008) e anche all’Italia settentrionale (86%); così succede che in media il 48,2% dei dipendenti abbia accesso a internet (la media nazionale è del 32,1%, quella europea del 39,9 per cento). In crescita anche il telelavoro. La quota di aziende che ne fanno uso è passata dal 17,1% del 2006 al 24,1% nel 2007, per arrivare al 40% nel 2008; tra le grandi si arriva all’80%.

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