Tra spese in saldo e creatività. In Smau un’indagine analizza come le Pmi affrontano la crisi e qual è il loro grado di maturità Ict
La School of Management del Politecnico di Milano ha arricchito la sua collezione di Osservatori con un’indagine, condotta con Smau, intitolata “Pmi: 5 possibili vie per fronteggiare la crisi”, focalizzata su 1200 piccole e medie imprese residenti in Lombardia, Veneto,Emilia Romagna e Puglia.
Per ciascuna azienda, combinando il grado di utilizzo delle soluzioni applicative e il livello dell’infrastruttura disponibile, è stato definito, su una scala che va da zero a 100, un indicatore di livello di maturità Ict. Sull’intero campione tale indicatore risulta pari a 49, mentre a livello regionale, la Lombardia si colloca in testa, con un valore pari a 63, seguita dal Veneto con 62 e dall’Emilia Romagna con 59. Nettamente staccata la Puglia che è stata valutata a livello 37.
Lo studio classifica le aziende del campione anche in modo più qualitativo, in uno schema analogo ai quadranti magici di Gartner, definendo un gruppo di “lungimiranti” ossia le aziende che sono mature sia dal punto di vista delle applicazioni che dell’architettura, che rappresentano il 17% del campione. Quelle che hanno una buona infrastruttura ma non fanno leva sulle applicazioni come potrebbero sono state battezzate “impostate” e sono il 29% del campione mentre il 20% è composto dalle aziende “miopi”, quelle che hanno investito in applicazioni ma non in infrastruttura. Infine, in coda al gruppo, troviamo le “immature” che, ahimè, con il 34% sono il gruppo nettamente più numeroso. L’unica considerazione positiva è che a questo gruppo nel 2007 apparteneva il 42% delle aziende e che le “lungimiranti” erano solo il 12%. Ma c’è da dire che il miglioramento è avvenuto unicamente sul fronte delle infrastrutture, mentre la maturità applicativa è rimasta mediamente invariata.
Come si sono mosse le aziende del campione in questo anno di difficoltà? Gli analisti del Politecnico hanno evidenziato 5 stili di comportamento.
Ci sono aziende che hanno “fatto shopping in saldo”: sono quelle che hanno approfittato per fare acquisizioni di concorrenti a prezzo di saldo. Un secondo gruppo ha approfittato “per fare le pulizie straordinarie” ossia si sono impegnate ad eliminare gli sprechi e le inefficienze mentre altre aziende hanno deciso di “non navigare a vista” e hanno incrementato l’utilizzo di strumenti di analisi e previsione. Un quarto gruppo ha “aguzzato l’ingegno” ossia ha puntato sulla creatività e infine un quinto gruppo ha puntato a crearsi “scorte di sicurezza”, tipicamente finanziarie, per meglio superare la crisi o per poter passare nel gruppo uno.