Il sistema di domotica è venduto da elettricisti e installatori che l’azienda vuole far evolvere. Coinvolta, in parte, anche una certa tipologia di canale informatico
Forse non tutti sanno che BTicino dal 1989 è un’azienda francese, anche se fortemente radicata in Italia. Perché ne parliamo? Per il sistema di domotica My Home, nato nel 2001.
Per chi avesse dei dubbi, spieghiamo che per domotica si intende la gestione integrata di diversi sistemi (luci, termostato, citofono, impianti di sicurezza ecc.). Su 50.000 elettricisti in Italia, circa 10.000 sanno realizzare un impianto di domotica e di questi 3.500 lavorano con BTicino. Elettricisti che sanno usare un pc e un software, ma ancora lontani dal mondo informatico.
«Il nostro compito è far evolvere gli elettricisti/installatori – spiega Andrea Lamieri, responsabile comunicazione – renderli capaci di lavorare su questi sistemi». Questi operatori acquistano i materiali dai grossisti di materiale elettrico. Diverso, però, è il caso di una trentina di “dealer”, softwaristi che acquistano il sistema di domotica avanzato a marchio Vantage (un marchio acquistato da Bticino 5 anni fa, ndr) indirizzato però a una nicchia di mercato.
«Si tratta di system integrator che realizzano impianti ad hoc per grandi ville, yacht, comunque per un ristretto numero di clienti. Per intenderci – precisa Lamieri – se un impianto base di domotica costa 20.000 euro ed è gestito da elettricisti evoluti, un impianto di domotica avanzato costa 200.000 euro. In Italia ci sono circa 300 aziende in grado di occuparsi di questo tipo di impianti di cui 30, come detto, sono realtà che lavorano con noi. Queste realtà hanno competenze di tipo più informatico. Sono specialisti del mondo audio-video e acquistano da noi i sistemi a marchio Vantage e il resto dalla distribuzione informatica ed elettronica».
My Home è un sistema venduto non solo a una clientela residenziale, ma anche nel terziario: uffici, scuole, asili e, curiosità, anche nelle Chiese.
«Abbiamo un progetto interessante in collaborazione con Indaco, dipartimento del Politecnico di Milano – prosegue Lamieri – per un sistema presso una casa per malati di Alzheimer che necessitano di particolari accorgimenti nella gestione della luce, per esempio, ma le declinazioni di un impianto My Home sono infinite».
La domotica, in ogni caso, sta trovando la sua dimensione e se prima il driver erano i sistemi di sicurezza ora sono il risparmio energetico e l’iPhone. Nel primo caso, la possibilità di gestire luce a seconda delle luminosità esterna, o regolare la temperatura a zone, e molto altro ancora. L’iPhone, invece, permette di controllare il proprio impianto di domotica , quindi usando l’iphone è possibile regolare la temperatura a casa, controllare le luci, il gas ecc.
«Abbiamo creato una community di sviluppatori, My Open BTicino, che possono creare dei software, basati su linguaggio open in modo da far colloquiare i diversi oggetti tra loro. Gestendo cioè oggetti di varie marche (caldaia, serrature, luci, ecc) era necessario trovare un’interfaccia comune. La community conta 5.500 iscritti e tra questi c’è chi ha sviluppato il software grazie al quale è possibile gestire My Home dall’iPhone».