Fino a pochi anni fa, realizzare un sito Internet era un’impresa non da poco: richiedeva la conoscenza di un linguaggio di programmazione con cui scrivere riga per riga il codice del sito in ogni suo particolare e ogni qual volta si doveva modificare il lavoro svolto, era necessario districarsi tra pagine HTML, tag e tabelle. Diversamente non restava altra scelta che rivolgersi a un professionista del web, spesso pagando profumatamente. Oggi invece ci sono CMS, Content Management System, che permettono una gestione indipendente dei contenuti e del layout (menu, pagine ecc.), anche a chi non ha mai scritto una sola riga di codice in tutta la vita.
Uno dei CMS più popolari emersi negli ultimi anni si chiama Joomla (www.joomla.org) ed è un software web di gestione dei contenuti open source che permette di iniziare il lavoro partendo da template “preconfezionati” e pronti per essere personalizzati, cioè dall’ossatura già funzionante di un sito web che aspetta solo di essere riempita con contenuti, immagini, moduli, testi e quant’altro.
Quello che serve
Per funzionare Joomla ha bisogno di un server web con supporto PHP e di un database di tipo MySQL. È possibile installare il software in locale, sul proprio Mac, usando un software come Mamp o Xampp, e solo successivamente caricarlo su un server remoto. Oppure lo si può installare direttamente su un web server esterno, nel qual caso bisogna acquistare lo spazio necessario da un’azienda che offra servizi di hosting. Una tra le tantissime possibilità in Italia è, ad esempio, www.joomlahost.it.
Il software Joomla si scarica invece gratuitamente dal sito www.joomla.it. Nella sezione Downloads, si fa clic sulla cartella dell’ultima versione stabile (nel nostro caso Joomla 1.5.x), poi sulla cartella Core e Patch e infine si scarica il file joomla 1.5.10_ita_Stabile.tgz (o quella che sarà la versione disponibile). Quest’ultimo file, una volta scaricato, va messo in una directory qualsiasi, ad esempio test_joomla, e va scompattato.