Intel vPro, la user-centric experience arriva in azienda

Uno spazio di conferenza virtuale ha raccolto la corposa realtà dei nuovi processori Intel, la cui architettura 2010 Core vPro è un superset di quella lanciata al Ces. La mamma di Nehalem “vipro”mette meraviglie: sentite perché.

Per vari motivi, negli ultimi anni c’è stato poco ricambio di PC aziendali. Adesso che gli spiragli si aprono è meglio fare acquisti aggiornati per le videocomunicazioni, la cifratura dei dati e l’esecuzione ottimizzata delle applicazioni ed Intel propone i suoi consigli per desktop, portatili e workstation. Per questa specifica necessità ha rivisitato l’intera famiglia dei recentissimi i3, i5 ed i7 in architettura Nehalem a 32 nm, aggiungendo delle specificità e creando una nuova famiglia parallela, detta Core vPro e pronunciata, ovviamente, “vipro”.
L’attenzione dei vPro è tutta nei riguardi delle aziende, con una maggiore capacità di esecuzione di software standard e un interessante approccio alla cifratura dei dati.

Esecuzione ottima con il Turbo Boost
Dal punto di vista delle prestazioni la sostanza resta quella dei chip annunciati un mese fa, con boost e HT. “Abbiamo speso 20 anni a capire come funzionano le applicazioni”, ha detto Ricardo “Rick” Echevarria, Vice Presidente di Intel Architecture Group, “e adesso abbiamo lanciato il Turbo Boost”.
Si tratta d’una caratteristica interessante che viene spiegata con un parallelo motoristico: prendendo come unico vincolo l’aspetto energetico (dissipazione e potenza), se uno dei core risulta sottoutilizzato l’energia non sfruttata viene instradata sui core più impegnati, che quindi avranno un visibile incremento delle prestazioni, nel rispetto di un approccio più ecologico al consumo di corrente.
“Turbo Boost è un approccio integrato”, ha detto Brian Tucker, Platform Product Manager, speaker alla videoconferenza; “è il massimo nell’esecuzione e il massimo nell’andare in stand by, offrendo al contempo alte prestazioni e bassi consumi”.
Brian era uno degli esperti disponibili in chat con la stampa subito dopo l’evento, un’interessantissima possibilità per le press conference on-line.
L’attenzione all’esecuzione delle applicazioni si articola, oltre che sul Turbo Boost, anche sul ritorno dell’HT (Hyper-Threading) in questa fascia di prodotto. L’aumento complessivo delle prestazioni può raggiungere l’80% sulla singola applicazione e il 200% per applicazioni contemporaneamente attive. Notevoli anche la soluzione grafica HD e la gestione dinamica della cache.

Sicurezza fisica e cifratura on-chip

Un elemento che farà certamente parlare di sé è la cifratura dei dati in hardware, grazie alle nuove istruzioni AES-NI direttamente in hardware. Intel ha ricevuto critiche di non seguire gli standard, ma Echevarria le ha rimandate al mittente, sostenendo che l’azienda non esce dagli standard nella loro implementazione reale e non ha problemi a seguire le indicazioni degli utenti, com’è nel caso della cifratura che inserita in hardware viene accelerata di 3,5 volte. Un’altra funzione di sicurezza, fisica e non logica, è l’anti-theft, che impedisce l’accesso a PC rubati o smarriti ma ne consente un semplice ripristino.
La gestione della crittografia è anche tra le nuove funzioni di gestione in remoto dei PC, che semplificano il lavoro degli amministratori di rete. Da citare anche l’integrazione della soluzione KVM (keyboard video mouse) che rende la schermata remota visibile all’amministratore.

Un ecosistema già pronto
“La nuova famiglia di prodotti si avvale già di un ecosistema di 500 aziende pronte a sostenerla”, ha detto Echevarria, “in quanto è una soluzione non limitata ai grandi business ma per tutte le fasce di attività, fino allo small business che per noi è molto importante”, gli ha fatto eco Tucker.
Altri argomenti accennati sono stati Windows 7, il supporto alla virtualizzazione e il WiMax, ma l’annuncio di oggi copre solo una parte delle novità, che probabilmente verranno completate nelle prossime settimane.

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