L’associazione contraria alla proposta della FIEG di istituire una tassa su Internet e chiede che si porti l’aliquota Iva dal 20 al 10%
Dura presa di posizione dell’associazione Anti Digital Divide contro la proposta della FIEG di istituire una tassa su internet.
L’associazione sottolinea come mentre in Inghilterra e Francia si investono miliardi di euro, in Italia non si riescono nemmeno a sbloccare i fondi per la banda larga, nonostante i richiami e i dati che provengono dall’Unione Europea, che vedono l’Italia arrancare agli ultimi posti per la penetrazione della banda larga.
Dopo le dichiarazioni di Confindustria, convinta che non si possano rimandare gli investimenti nella banda larga, dal momento che ” ogni euro investito nella banda larga ne produce almeno due di aumento di attività economica e di Pil”, Anti Digital Divide si esprime con toni negativi nei confronti degli incentivi per la banda larga, 20 milioni di euro ai giovani tra i 18 e 30 anni, considerati poca cosa rispetto alle reali necessità del Paese.
Ora, di fronte alla proposta del presidente della FIEG, l’Associazione esprime a chiare lettere la sua contrarietà. La proposta andrebbe a danneggiare un settore fondamentale per il sistema paese, già limitato dagli scarsi investimenti e da un digital divide culturale ed infrastrutturale.
Per questo l’Associazione auspica piuttosto sia lo sblocco degli 800 milioni di euro di incentivi, sia la riduzione dell’aliquota Iva dal 20 al 10% per i prossimi due anni, così da poter dare ossigeno al Paese e recuperare almeno in parte in gap esistente con gli altri Paesi europei.