I dati dell’Osservatorio Banda Larga, la penetrazione nelle famiglie, la qualità degli accessi.
Sono 12,7 milioni gli accessi broadband da rete fissa in Italia. Lo dichiara l’Osservatorio Banda Larga, presentando il rapporto sullo stato della domanda di connettività e servizi nel Paese, con un focus specifico per quanto riguarda il mercato consumer.
Rispetto al trimestre precedente, i primi tre mesi di questo 2010 hanno fatto registrare un incremento di circa 300 mila unità, in un contesto di mercato nel quale l’ex incumbent vede progressivamente scendere le sue quote nell’ordine del 56%, a tutto vantaggio degli operatori alternativi.
Per quanto riguarda invece i livelli di penetrazione della banda larga, si parla di 12,2 milioni di famiglie, pari a poco meno della metà delle famiglie italiane. Di queste, circa il 30% dispone sia di un collegamento di rete fissa, sia di uno di rete mobile (escludendo la navigazione direttamente sul cellulare), mentre il 15% del totale le famiglie broadband utilizza esclusivamente un collegamento broadband di rete mobile (anche in questo caso escludendo la navigazione direttamente sul cellulare).
Resta, ed è questo il dato più preoccupante dello scenario, un nutrito gruppo costituito da 13 milioni di famiglie ancora prive di accesso a banda larga: non è solo una questione di digital divide, ma anche di percezione dell’inutilità di Internet, che si registra in particolari condizioni di disagio socio-economico e culturale e che si accompagna a situazioni di vero e proprio analfabetismo informatico.
La competizione, soprattutto nel mercato consumer, porta a una forte pressione sui prezzi, tanto che, secondo quanto emerge dallo studio, oggi si parla di prezzi entry level attestati a circa la metà rispetto a quelli del 2003. Similmente, si parla di un percorso di sensibile riduzione anche per i prezzi delle offerte broadband mobile entry level, ormai attestate su valori intorno alla metà di quelli del 2007.
Nel periodo preso in esame dall’Osservatorio, il primo trimestre dell’anno in corso, sono state effettuate 400.000 misurazioni direttamente sulle macchine degli utenti, con l’obiettivo di verificare velocità e prestazioni delle connessioni.
In media si si parla di una velocità di 4,1 Mbit/s in download, con scarti nell’ordine del 25-30% nei comuni minori.
Sempre nella media, si parla di un livello di soddisfazione abbastanza alto per l’80% degli interpellati, anche se il 50% dei rispondenti si dichiara disposto a pagare un contributo aggiuntivo per portare la velocità a 100 Mbps, a testimonianza – se mai ve ne fosse stato il bisogno – della crescente esigenza di banda legata all’utilizzo di servizi avanzati Web 2.0.
In effetti ora sono circa 8 milioni gli utenti che producono e pubblicano contenuti on line, soprattutto attraverso l’upload di foto e video, così come è in netta crescita il numero di famiglie che utilizza servizi di pay TV: una su tre, indica il rapporto, con percentuali che superano il 50% tra le famiglie Fixed Broadband.
Marginale è invece ancora l’IPTV resta ancora marginale, mentre le soluzioni pay su Digitale Terrestre raggiungono livelli di diffusione confrontabili con quelli della piattaforma satellitare.
Secondo l’Osservatorio si viene a creare una relazione molto stretta tra Internet e televisione, tanto che non solo i film scaricati vengono visti anche sul televisore, ma i programmi Tv vengono ora visti anche su pc.