Tutti coloro che non si fossero ancora aggiornati al Service Pack 3 (SP3), disponibile ormai da più di due anni, non riceveranno più aggiornamenti di sicurezza e patch per il sistema operativo.
Microsoft cesserà di supportare Windows XP Service Pack 2 (SP2) il prossimo martedì 13 luglio. Tutti coloro che non si fossero ancora aggiornati al Service Pack 3 (SP3), disponibile ormai da più di due anni, non riceveranno più aggiornamenti di sicurezza e patch per il sistema operativo. L’installazione del SP3 permetterà agli utenti di continuare ad ottenere gli aggiornamenti per Windows XP sino al mese di aprile 2014.
E Windows XP è destinato così a divenire il sistema operativo Microsoft più longevo della storia (quasi tredici anni di vita): la base di utenti che XP vanta oggi è ancora molto vasta, probabilmente soprattutto a causa della fredda accoglienza ottenuta da Vista e dei pareri negativi che ne contraddistinsero il lancio. Secondo le statistiche aggiornate a giugno 2010 pubblicate da NetApplications, Windows XP deterrebbe ancora il 62,43% del mercato, seguito da Vista con il 14,68% e da Windows 7, che si appresta al sorpasso, con il 13,7%. NetApplications attribuisce a Mac OS X 10.6 e 10.5, complessivamente, il 4,37%.
I produttori di personal computer avranno titolo per installare la versione OEM di Windows XP SP3 sino al prossimo 22 ottobre. Da quel momento in poi dovrà essere necessariamente valutata l’installazione di una qualsiasi versione di Windows 7 (dalla “Starter” a salire) oppure di un sistema operativo alternativo. Ben più di un malumore si è registrato tra i produttori a causa del costo di licenza maggiore della versione “base” di Windows 7 rispetto a Windows XP e delle limitazioni che la versione “Starter” di “Seven” porta con sé. Ecco le principali: assenza dell’interfaccia grafica “Aero“, impossibile effettuare il cambio di un utente (permessa la sola “disconnessione”), assenza delle funzionalità per la riproduzione di DVD video, di Windows Media Center, impossibilità di fruire delle soluzioni per la virtualizzazione Microsoft, restrizioni che interessano la condivisione di file e periferiche. L’edizione “Starter” di Windows 7 supporta configurazioni hardware di taglio molto basso (CPU con frequenza operativa pari od inferiore a 2 GHz, massimo quantitativo di RAM 1 GB, dimensioni massime dello schermo pari a 10,2 pollici).
Martedì prossimo la società di Redmond condurrà sul viale del tramonto anche Windows 2000, nelle versioni client e server: l’azienda non metterà più a disposizione alcuna patch per tali sistemi, nemmeno gli aggiornamenti di sicurezza di importanza critica. Microsoft si limiterà a lasciare a disposizione l’accesso alle risorse online sinora pubblicate (“knowledge base” e guida online).
Per quanto riguarda i sistemi server, il 13 luglio inizierà la “seconda fase” del supporto per Windows Server 2003: da tale data, Microsoft rilascerà pubblicamente solo gli aggiornamenti utili per sanare vulnerabilità di sicurezza di gravità critica. Chi vorrà usufruire degli altri eventuali aggiornamenti – non strettamente correlati a problematiche di sicurezza – dovrà iscriversi ad un programma di assistenza a pagamento (trattasi del cosiddetto “extended support“). Windows Server 2003 sarà invece definitivamente abbandonato a metà luglio 2015.
Ricordiamo che martedì 13 luglio sarà anche la volta del “patch day” mensile di Microsoft: quattro gli aggiornamenti di sicurezza previsti (due riguarderanno i sistemi Windows mentre i restanti due la suite Office). In particolare, il primo bollettino interesserà gli utenti di Windows XP e Windows Server 2003, il secondo i sistemi Windows 7 x64 e Windows Server 2008 R2 x64, il terzo ed il quarto – complessivamente – i pacchetti Office XP SP3, Office 2003 SP3 ed Office 2007.