Extreme Networks spiega il ruolo dei nuovi standard nel rispondere ai problemi di virtualizzazione delle reti nei data center, e nell’implementazione di funzioni di QoS e Vlan a livello centrale.
Extreme Networks punta sui nuovi standard Ieee Vepa, attualmente in fase di definizione, per agevolare la gestione delle reti virtualizzate all’interno dei data center.
Sono due gli standard al vaglio per implementare la tecnica di Virtual Ethernet Port Aggregation: Ieee 802.1Qbg (Edge Virtual Bridging) e Ieee 802.1Qbh (Bridge Port Extension).
E anche se i metodi implementativi proposti dalle due specifiche siano diversi, Extreme Networks, in una nota, sottolinea come entrambi possano consentire di raggiungere lo stesso obiettivo: migliorare le prestazioni e la scalabilità di rete negli ambienti virtualizzati, facendo eseguire agli switch fisici le attività oggi assegnate agli switch virtuali.
Per questo motivo, Extreme Networks si dice già in grado di supportare i nuovi standard, non appena saranno ratificati, probabilmente nella seconda metà dell’anno, con la prossima release del sistema operativo ExtremeXos.
Secondo Extreme, gli switch Vepa-compatibili permettono ai pacchetti dati di ritornare alla stessa porta dello switch fisico presso la stessa macchina dalla quale provengono, una caratteristica necessaria per le installazioni Vepa in cui una virtual machine invia i dati a un’altra Vm sullo stesso hypervisor.
Sempre per la società un meccanismo del genere in passato non era possibile in quanto Ethernet non consentiva questo tipo di flusso di traffico. Gli switch Vepa-compatibili, invece, lo permetteranno in futuro.
In tal modo le aziende potranno spostare la gestione del traffico di rete fra virtual machine appartenenti al medesimo hypervisor verso switch di rete dedicati, implementando centralmente funzioni Acl, QoS e Vlan.
L’approccio aumenterebbe i livelli di scalabilità dei datacenter virtualizzati, perché si riduce il numero di switch da gestire e il numero di livelli di rete. Allo stesso tempo le reti diventeranno indipendenti rispetto agli hypervisor.
C’è anche un possibile svantaggio nella tecnologia Vepa: il traffico di rete aggiuntivo che si viene a formare a livello di switch periferici, in quanto ciascun pacchetto scambiato tra le Vm di uno stesso hypervisor deve dirigersi verso lo switch e ritornare attraverso il cavo Ethernet.
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