I primi mesi del 2010 sembrano aver portato un pò di ossigeno al comparto dopo il brusco calo dell’ultimo anno (-28%)
Nel 2009 la crisi economica internazionale non ha risparmiato il mercato italiano dell’elettronica e, più nello specifico, il comparto dell’Automazione e misura. Secondo quanto evidenzia l’Osservatorio di luglio dell’industria di settore, la debolezza del ciclo economico internazionale ha depresso la domanda di beni d’investimento. Il rinvio delle decisioni di spesa per il rinnovo di macchinari e attrezzature da parte degli operatori industriali ha ostacolato l’andamento dei produttori di beni strumentali. Tutti i comparti dell’area elettronica (-20% nel 2009) hanno perciò risentito della difficile fase congiunturale, compresi i diversi settori dell’Automazione nazionale, che pure avevano mostrato una maggiore capacità di tenuta nel corso del 2008 (+1,4%), dopo un quinquennio di progressiva crescita. In chiusura d’anno l’industria italiana dell’Automazione e Misura ha infatti dovuto fare i conti con un brusco arretramento del giro d’affari complessivo a valori correnti (-28,0%), per un valore aggregato di circa 2,7 miliardi di euro (rispetto ai 3,8 del 2008).
Il calo del mercato interno
È venuto meno, in particolare, il sostegno del canale domestico (-27,9%), che ha sofferto della caduta degli investimenti in innovazione dei principali operatori industriali. La marcia indietro ha contraddetto le strategie avviate dalle imprese manifatturiere nazionali a partire dai primi anni 2000, che avevano alimentato sul fronte interno una vivace domanda di tecnologie a elevato valore aggiunto. L’acuirsi della recessione nel corso del 2009 ha invece bruscamente interrotto questo percorso virtuoso, sfavorendo i piani di spesa per l’ammodernamento del parco impianti. Il noto fenomeno di restrizione dell’accesso al credito, inoltre, ha ulteriormente eroso la possibilità delle imprese di investire in automazione. In conseguenza di queste dinamiche, nel dettaglio merceologico, sul fronte interno tutti i segmenti dell’offerta di tecnologie per l’automazione hanno mostrato un andamento al ribasso.
Export in caduta
La debolezza del mercato nazionale si è riflessa inoltre sulle importazioni italiane di automazione (-15,4%). Anche le vendite sui mercati esteri dell’industria nazionale, equivalenti a circa un quarto del fatturato complessivo del comparto, hanno evidenziato nel 2009 una flessione a due cifre (-12,5%). La Ue a 27 è rimasta la principale area di sbocco delle tecnologie italiane – con una quota che sfiora il 50% del totale delle esportazioni – , ma è proseguito il processo di riposizionamento al di fuori dei confini europei. Gli operatori si sono orientati, in particolare, verso i nuovi mercati del Medio Oriente, del Far East e dei Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo.
Primi segnali positivi per il 2010
Terminato l’annus horribilis, nei primi mesi del 2010 si sono intravisti i primi timidi segnali di ripresa degli investimenti in macchinari e attrezzature che potranno fornire nel corso dell’anno un positivo contributo alla domanda di tecnologie per l’innovazione. In questo contesto l’industria dell’Automazione e Misura ha le potenzialità per cogliere, in particolare nella seconda parte dell’anno, le prime opportunità offerte dal consolidamento della ripresa sul fronte interno e oltreconfine. Secondo l’Osservatorio, in questa fase di riavvio del ciclo produttivo, dopo il blocco degli impianti dell’anno precedente, un elemento di forte criticità per l’operatività settoriale è però rappresentato dal difficile approvvigionamento di componenti, fattore che potrebbe precludere in parte l’operatività aziendale.