Un’indagine commissionata dal Ministero dello Sviluppo Economico rivela che il 49% delle piccole e medie imprese del nostro Paese accede agli appalti pubblici mentre la media europea è del 39%. La domanda è prevalentemente utilizzata per gli appalti verdi e l’e‐Procurement.
Le Pmi italiane accedono agli appalti pubblici in misura del maggiore (49%)
rispetto alla media europea che è del 39 per cento. A rivelarlo è un’indagine
conoscitiva dal titolo “Appalti pubblici per l’innovazione“, commissionata dalla
Direzione Generale per la Politica Industriale e la Competitività del
Ministero dello Sviluppo Economico e realizzata dall’IPI (Istituto per la promozione industriale).
In
generale, la domanda pubblica in Italia corrisponde al 14,08% del PIL, minore rispetto
al dato medio dell’Europa a 27 (17,23%), il dato però costituisce un significativo
miglioramento rispetto all’11% del 2004. La domanda pubblica a scopi di
innovazione è prevalentemente utilizzata in Italia per gli appalti verdi e l’e‐Procurement.
L’indagine,
inoltre, mette in evidenza che nel nostro Paese lo strumento
della domanda pubblica a scopi di innovazione soffre ancora di un “deficit
di attenzione” da parte delle istituzioni, tradizionalmente più orientate all’utilizzo
di politiche a supporto dell’offerta tecnologica. Lo
studio ha anche rilevato che ci sono segnali che lasciano intravvedere la possibilità
di ricorrere agli appalti pubblici nell’ambito della politica industriale, partendo
ad esempio dalla valorizzazione dell’interesse espresso per gli appalti verdi,
soprattutto da parte delle amministrazioni locali e dalla creazione di specifiche
competenze nel settore pubblico.
Da
qui l’esigenza che l’autorità pubblica riconosca innanzitutto l’importanza degli appalti
pubblici nell’ambito di una strategia nazionale di sviluppo del sistema produttivo
a medio‐lungo termine quale fattore chiave.
E prorio il Ministero dello Sviluppo Economico ha incluso gli appalti pubblici nella
strategia di sviluppo
industriale “Industria 2015“. Nell’ambito dei Progetti di Innovazione Industriale
(PII) sono infatti presenti riferimenti all’utilizzo degli appalti pubblici perfini
di innovazione nell’ambito delle “azioni connesse”, laddove si prevede il coinvolgimento
delle autorità pubbliche nei progetti finanziati in qualità di utilizzatori
finali delle tecnologie sviluppate.
Lo stesso Dicastero, inoltre, con il lancio di un apposito bando nell’ambito del POI “Energie
rinnovabili e risparmio energetico“, ha chiamato il settore pubblico a giocare
un ruolo attivo nel promuovere e sostenere lo sviluppo di tecnologie basate su
fonti rinnovabili.
Un
ulteriore impulso alla promozione di questo strumento, soprattutto attraverso
la partecipazione
attiva delle PMI, deriverà dalla concreta applicazione della Direttiva del
Presidente del Consiglio dei Ministri, di recente approvazione, “Attuazione
dellaComunicazione
della Commissione UE del 25 giugno 2008 – Pensare anzitutto piccolo. Uno Small Business Act per l’Europa“.