Articoli, post di blog, documenti di lavoro… C’è chi per scriverli può andare di getto seguendo la sua ispirazione e chi – la maggior parte di noi – è meglio che prima metta in ordine le proprie idee e dia una struttura preliminare a ciò che vuole creare. Per questo le app per la scrittura (quelle di qualità) e le applicazioni per il mind mapping sono sempre andate d’accordo.
Non si tratta di un’accoppiata per chiunque, certo. Spesso si tratta di app a pagamento e nemmeno da pochi euro, quindi sono da considerare come strumenti di lavoro il cui costo va ammortizzato. Ma se per qualsiasi motivo avete bisogno di strumenti per organizzarvi e produrre testi ben formattati, queste sono sei app da considerare.
1. Story Planner
Story Planner è un’app da scrittori e anche da sceneggiatori. Ci aiuta a tenere traccia dei personaggi – in generale degli elementi portanti – di una storia e ha una struttura per cui è anche possibile organizzare gli elementi in scene vere e proprie, quindi va bene anche per chi lavora in televisione o in teatro. Da non sottovalutare la parte di elaborazione delle statistiche, con cui avere una visione a colpo d’occhio di come si distribuisce il tempo e l’azione della nostra narrativa.
2. OmniOutliner 2
Nella tradizione di tutte le app di The Omni Group, anche questa ha un prezzo importante e una dose di funzioni tra cui all’inizio è anche complesso orientarsi. È un outliner in senso lato, ossia permette di dare una struttura a una massa inizialmente informe di elementi ordinandoli e creando relazioni fra loro. Si parte da strutture semplici come le tabelle ma si può passare anche a formattazioni molto più complesse. Anche in questo caso si conferma la filosofia Omni Group: c’è molto più di quanto sembri al primo approccio.
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3. Mindo
Ecco un mind mapper di impostazione abbastanza classica. Il nucleo fondamentale dell’app sono i concetti (topic) che posizioniamo liberamente sullo schermo e che man mano colleghiamo con una gerarchia di affinità e dipendenze. Progressivamente costruiamo una struttura con vari nodi connessi fra loro che serve anche e soprattutto a noi stessi per chiarirci le idee. Molte le funzioni di esportazione e importazione delle mappe mentali e di assegnazione degli attributi ai concetti.
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4. Ulysses
Vincitore di uno dei recenti Apple Design Award, Ulysses è la versione mobile di un’applicazione per la scrittura su Mac che ha già una sua storia di successo. È uno strumento di connotazione professionale che fa leva su due componenti: una libreria sempre disponibile in cui inserire man mano tutto quello che creiamo, dagli appunti ai documenti finali, e un editor molto completo che ha vari comandi per la formattazione del testo (anche Markdown) e l’esportazione dei documenti. Il tutto sempre sincronizzato fra i vari device che usiamo.
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5. Editorial
Editorial sembra un incrocio fra un editor ben fatto e Automator. Del primo ha tutte le funzioni che ci si aspettano, compreso il supporto di Markdown e ampie possibilità di personalizzazione. Del secondo ha la possibilità di creare script per automatizzare alcune operazioni di editing (e non solo) che svolgiamo più di frequente. Possiamo anche compilare script in Python, più complessi di quelli che si creano assemblando le azioni predefinite. Il risultato è uno strumento non banale, ma certamente molto versatile.
6. Drafts 4
Drafts punta a semplificare la scrittura: si apre l’app e banalmente si inizia a scrivere buttando giù quello che si ha in mente. Il bello dell’app viene dopo, con una gamma ampia di funzioni che “prendono” il testo creato velocemente e lo adattano agli scopi per cui l’abbiamo creato. Possiamo inviarlo a diverse altre app o servizi online, cambiare la disposizione delle sue righe, gestirne più versioni e persino applicare script di manipolazione articolata del testo con espressioni regolari. E c’è anche l’app per Watch.
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