Nel 2015, gli smartwatch sono stati il secondo tipo di dispositivi werable più venduto, dietro di pochissimo al segmento molto più maturo dei braccialetti fitness. Ma nel 2020 lo scenario sarà ben diverso, con gli orologi intelligenti a rappresentare il 52 percento del mondo wearable per numero di pezzi venduti (111,3 milioni su un totale di 213,6).
Lo dicono le cifre degli analisti IDC, che però evidenziano come la frammentazione in molti tipi di prodotti (smartwatch, fitness band, smart glasses, smart clothing…) del mercato sia un suo punto di forza.
Quando infatti un comparto frena, come è oggi quello dei braccialetti fitness, ce n’è subito uno più innovativo che tira: oggi sono Apple Watch e compagnia. E succederà ancora, quando gli smartwatch rallenteranno un po’ ci sarà la spinta di prodotti come gli occhiali “smart” e poi ancora i vestiti anch’essi resi smart dall’elettronica.
Ma c’è tempo. La spinta degli smartwatch per ora è forte con tassi di crescita di oltre il 40 percento tra quest’anno e il 2015 e quasi del 28 percento l’anno sino al 2020. Secondo IDC servono però evoluzioni tecnologiche (in primis la connettività integrata) e applicazioni che diano più valore e utilità agli smartwatch. E la crescita non sarà tanto legata a prodotti premium alla Apple Watch – per ora dominante – quanto a nuovi prodotti più semplici ed economici.