Cresce la voglia di estero per le aziende italiane

Per la maggioranza dei 24mila imprenditori coinvolti nel sondaggio Assocamerestero, l’antidoto della crisi è aumentare l’attività sui mercati stranieri

La Cina è il Paese che preoccupa di più le nostre aziende. Lo rileva un recente sondaggio che ha coinvolto 59 Camere di commercio italiane all’estero e 24mila imprenditori italiani residenti oltreconfine. Oltre metà degli intervistati, segnala Assocamerestero, ritiene che nell’ultimo anno sia cresciuta la concorrenza internazionale per i prodotti made in Italy. Nel creare un ipotetico medagliere, la Cina conquista saldamente il primato (23 medaglie di cui venti d’oro) del Paese più minaccioso per l’export italiano, soprattutto nei settori tradizionali come il tessile. In seconda e terza posizione in questa graduatoria, figurano rispettivamente la Germania e la Spagna, con due allori a testa assegnati dagli imprenditori italiani.

Nuovi partner e mercati
Nonostante i timori, però, arrivano i primi segnali positivi dalle nostre Pmi. Il 69% del campione, infatti, stima che nel primo semestre 2010 sia aumentata l’attività delle imprese italiane sui mercati stranieri (nel secondo semestre 2009, la percentuale era del 54%). Come hanno reagito alle difficoltà economiche le nostre aziende operanti all’estero? Emerge dall’indagine che il 40% degli imprenditori sta puntando su una strategia di sviluppo, identificando nuove nicchie di mercato e accordandosi con i distributori locali per raggiungere i clienti con un’offerta completa di beni e servizi. Il 42% del campione, invece, preferisce una strategia di consolidamento: in altri termini, stringe alleanze commerciali e investe in progetti con partner stranieri. Soltanto il 18% degli intervistati ha dichiarato di favorire sempre il mercato domestico (italiano), senza guardare con più attenzione alle opportunità in altri Paesi.

I servizi più richiesti dalle Pmi
Più in dettaglio, per rimanere competitive durante la crisi internazionale, il 24% delle nostre Pmi ha cercato nuovi sbocchi commerciali, mentre il 18% ha diminuito i costi di produzione e il 16% ha incrementato la collaborazione con altre imprese. Il 12% delle aziende ha scelto di abbassare i prezzi di vendita, il 10,7% di modificare l’offerta di prodotti e servizi e appena il 2,8% di ridurre le attività all’estero. Quali sono, infine, i servizi più richiesti dalle imprese italiane? L’indagine Assocamerestero mostra che per oltre la metà degli intervistati è aumentata la ricerca di nuovi partner commerciali e segmenti di mercato; il 63% sostiene di essere ancora più impegnato nel cercare informazioni sull’affidabilità e la solvibilità dei potenziali partner stranieri. Oltre il 40% del campione, invece, segnala un calo nella partecipazione a fiere e missioni commerciali.

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