Il 26 novembre lo switch-off interesserà ben 11 milioni di abitanti
Dopo anni di dibattiti, esperimenti e qualche polemica, la rivoluzione digitale della televisione italiana entra nel vivo. Oltre 22 milioni di abitanti, 3.333 comuni e 6.982 impianti di emittenti nazionali e locali del Nord Italia saranno interessati fino al 15 dicembre al processo di addio al segnale analogico. Più nel dettaglio dal 25 ottobre sino al 26 novembre sono coinvolti nel passaggio alla televisione digitale il Piemonte orientale, la Lombardia (esclusa la provincia di Mantova) e le province di Parma e Piacenza. Lo switch-off interesserà poi dal 27 novembre al 2 dicembre l’Emilia-Romagna, dal 30 novembre al 10 dicembre il Veneto e le province di Mantova e Pordenone e dal 3 dicembre al 15 dicembre il Friuli-Venezia Giulia.
Un futuro digitale
A partire da queste date, tutti i programmi delle emittenti nazionali e locali saranno trasmessi solo in tecnologia digitale e il loro segnale potrà essere ricevuto esclusivamente attraverso un decoder o un televisore con sintonizzatore digitale integrato, (oppure a pagamento sul satellite tramite Sky, ma il Ministero non cita questo mezzo, preferendo non fare troppa pubblicità alla piattaforma di Murdoch, ndr). Nella sola giornata del 26 novembre saranno coinvolti ben 11 milioni di abitanti. Questi passaggi, sommati a quelli già portati a termine nei mesi scorsi, faranno sì che entro un mese quasi i due terzi degli italiani avranno definitivamente abbandonato la televisione analogica. «La digitalizzazione del sistema televisivo è un passo importante verso il futuro digitale del Paese – ha affermato il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani – una realtà che sta interessando, in questi giorni, oltre 22 milioni di persone nel solo Nord Italia».
Gli incentivi statali
Poco nota è la possibilità per alcune categorie di cittadini di ottenere un contributo statale per l’acquisto dei decoder: i cittadini in regola con l’abbonamento Rai, con un reddito pari o inferiore a 10 mila euro e età pari o superiore a 65 anni, possono usufruire di uno sconto di 50 euro presso tutti i rivenditori che aderiscono all’iniziativa (202 in Piemonte, 158 in Lombardia e 55 in Emilia Romagna). Il contributo consiste in una riduzione del prezzo complessivo del decoder, Iva inclusa, al netto di ogni eventuale sconto commerciale, che sarà poi rimborsato al rivenditore. Il contributo inoltre non può essere corrisposto più di una volta per ciascun cliente e non può superare in alcun caso il prezzo di vendita. Ai cittadini basterà fornire il codice fiscale al rivenditore che, in via telematica, verificherà il possesso dei requisiti richiesti (residenza, reddito, età, abbonamento Rai) e a concedere lo sconto.
La pace con le Tv locali
Intanto, dopo mesi di polemiche e allarmi sulle possibili ripercussioni negative dello switch-off per le piccole emittenti, sembra essere scoppiata la pace tra le Tv locali e il Governo: venerdì scorso si è tenuto a Roma il tavolo tecnico per la pianificazione delle frequenze relative alle aree tecniche 5, 6 e 7 corrispondenti al Veneto (compresa la provincia di Mantova), Emilia Romagna (escluse le province di Parma e Piacenza) e Friuli Venezia Giulia. Le imprese associate alla Frt si sono dichiarate moderatamente soddisfatte dalle soluzioni trovate per la digitalizzazione delle tre aree che, complessivamente, riservano alle Tv locali ben 28 canali.