Con il Siss la Lombardia è una delle punte avanzate del sistema Italia, una best practice che si propone alle altre regioni italiane.
La sanità elettronica in Lombardia è ormai una realtà consolidata. Per rendersene conto, basta leggere un po’ di numeri del Siss, il sistema informativo socio-sanitario lombardo: 5,8 milioni di fascicoli sanitari elettronici (Fse) già attivi, più di 14 milioni di documenti clinici elettronici pubblicati nel 2010 con firma digitale (+19% rispetto al 2009), 75 milioni di prescrizioni online, e via elencando.
Il sistema collega in rete, con una copertura ormai pari al 100%, quasi 10 milioni di cittadini, poco meno di 8000 medici di medicina generale e pediatri di famiglia, 2.600 farmacie, 150 mila operatori socio-sanitari, 35 aziende ospedaliere, 15 Asl, 2.500 enti sanitari privati.
Questi, e altri dati, sono stati illustrati a Milano nel corso del convegno “L’e-Health in Lombardia- L’esperienza del Sistema Informativo Socio-Sanitario”, organizzato da Regione Lombardia e Lombardia Informatica, la società Ict della Regione, all’interno del 16° Congresso di Ifhro (International Federation of Health Records Organizations), che si è svolto in Europa dopo quattordici anni e per la prima volta in Italia.
Ifhro è l’organizzazione internazionale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che si occupa di migliorare la documentazione clinica e la gestione delle informazioni nei sistemi sanitari di tutto il mondo.
Tutti i relatori si sono detti d’accordo sul fatto che il progresso della Sanità non possa prescindere dalle tecnologie digitali in termini di semplificazione dei processi e di qualità dei servizi.
Tutt’altro che un’affermazione banale per un Paese come il nostro dove non è raro trovare nei contesti pubblici e privati qualcuno che considera l’It ancora alla stregua di un centro di costo e basta.
In questo scenario, come ha sottolineato Leonardo La Pietra, Direttore Sanitario dell’Istituto Europeo di Oncologia e Presidente di Aidos Associazione Italiana Documentazione Sanitaria, la parola d’ordine è “integrazione”.
Cosa che segnerebbe la fine dell’immagine, molto reale e molto poco immaginaria, del cittadino che da sempre fa da “collettore” tra sportelli ospedalieri, medici di base, specialisti privati e pubblici.
Già, perché tutti noi abbiamo in mente le scene da commedia all’italiana di pazienti che, all’interno delle strutture sanitarie, sono costretti a portare con loro ingombranti plichi con voluminose documentazioni mediche su esami di laboratorio, impegnative e cartelle cliniche.
Tutto questo può diventare un brutto ricordo se in tutta Italia venisse implementato un progetto di digitalizzazione adeguato, che vedrebbe tutte le informazioni raccolte e messe a disposizione dei soggetti sanitari in qualsiasi momento e luogo.
La Lombardia, con il Siss lombardo, è una delle punte avanzate del sistema Italia, una best practice che si propone alle altre regioni italiane.
Non solo.
Come già detto, il Fse in Lombardia è già una realtà e permette la condivisione di documenti clinici, come i referti ambulatoriali e diagnostici.
All’interno del Fse sono integrate varie reti di patologia, una sorta di reparti virtuali in cui specialisti della stessa patologia possono accedere nello stesso momento ai dati clinici del paziente.
Nei prossimi mesi, molte attività del Siss riguarderanno lo sviluppo dell’e-prescription, ovvero il passaggio dalla prescrizione cartacea a quella elettronica.
I vantaggi sono per tutti i soggetti coinvolti: per l’amministrazione, la riduzione dei costi e la dematerializzazione dei processi; per gli operatori sanitari, la riduzione di errori e contestazioni; per i cittadini, una semplificazione dei percorsi amministrativi che migliora la qualità della vita e riduce i tempi di calvario da un ufficio all’altro. Ultimo, ma non ultimo, per gli alberi, grazie alla drammatica riduzione del consumo di carta.
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