Da una ricerca di Symantec emerge un Paese che non ti aspetti, più attento al cloud ibrido rispetto ad altri.
La Virtualization and Evolution to the Cloud Survey di Symantec è una ricerca condotta ad aprile da Applied Research per misurare come si pianifica il trasferimento di attività mission critical verso ambienti virtuali e cloud ibridi.
Lo studio è stato condotto sui responsabili It e C-level di aziende definite “piccole” (1.000-2.400 impiegati), medie (2.500-4.900 impiegati) e grandi (5.000 e più impiegati), in totale, oltre 3.700 persone fra Americhe, Emea e Asia Pacifico. 200 gli intervistati italiani.
La carica dei duecento
I dati italiani mostrano un Paese che tiene un passo diverso rispetto a quanto spesso si pensa, come ha avuto modo di anticiparci Marco Riboli in un’intervista.
In Italia, la virtualizzazione dei server è molto diffusa (84%) e il 77% delle aziende sta considerando l’adozione di cloud ibridi o privati.
L’Italia, così, risulta essere leggermente in vantaggio rispetto al resto del mondo: il 54% delle aziende italiane sta implementando la virtualizzazione di server contro il 45% delle aziende globali.
I cloud ibridi riguardano il 48% delle aziende italiane contro il 35% della media mondiale.
Per le aziende italiane i progetti di virtualizzazione dei server sono stati quelli che hanno riscosso maggior successo, con una differenza media di appena 5 punti percentuali tra gli obiettivi iniziali e quelli raggiunti, in linea con il resto del mondo. Il divario maggiore è stato registrato per i cloud privati e ibridi, con il 46%.
Peraltro sono ritenute disparità tipiche dei mercati in fase iniziale in cui le aspettative non accompagnano la realtà.
Le aziende che investono in tecnologie di virtualizzazione e di cloud ibridi e privati tendono a seguire un percorso simile: iniziano a virtualizzare le applicazioni meno critiche come gli ambienti di test e sviluppo e proseguono poi con applicazioni di maggior importanza come e-mail e collaboration, linee di business, eCommerce e supply chain e Erp/Crm.
Anche le aziende italiane non si discostano da questa tendenza: delle grandi aziende che stanno implementando la virtualizzazione più della metà (57%) prevede di virtualizzare applicazioni database nei prossimi 12 mesi; il 68% ha pianificato di virtualizzare le applicazioni Web e il 67% le mail e le applicazioni del calendario; il 62% ha in mente di virtualizzare le applicazioni Erp.
Rilevata invece una maggior lentezza nell’adozione delle tecnologie di cloud ibridi per le applicazioni business-critical: una media del 32% di applicazioni come Erp, contabilità e Crm risiedono in ambienti cloud ibridi o privati.
Gli intervistati hanno dichiarato di essere preoccupati di non avere il controllo degli accessi ai dati cruciali, della mancanza di controllo sull’intero processo, per la disaster recovery e di non essere all’altezza delle Sla.
I problemi: costi, sicurezza e performance
Più della metà degli intervistati (67%) ha dichiarato che i costi di storage sono aumentati abbastanza o significativamente con la virtualizzazione del server.
I
l 79% delle aziende che hanno implementato la virtualizzazione del server ha indicato che la sicurezza è un fattore importante nell’essere più fiduciosi nel passaggio delle applicazioni business-critical sui server virtualizzati.
E il 58% ha indicato che la sicurezza è la sfida per l’implementazione della virtualizzazione dei server.
L’81% di coloro che hanno implementato la virtualizzazione del server ha dichiarato che le performance costituiscono un fattore abbastanza /molto importante nell’essere più fiduciosi nel passaggio delle applicazioni business-critical sui server virtualizzati.
Il 78% delle aziende che ha implementato cloud ibridi o privati ha dichiarato che le performance sono la sfida.
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