Come il coefficiente di flessibilità della Vdi agisce nei processi di fusione e acquisizione. Spiegato da Alberto Bullani.
Il Regional Manager di Vmware Italia, Alberto Bullani, ha spiegato in una nota come i Cio possono sfruttare la potenza dei desktop virtuali per capitalizzare rapidamente il valore delle operazioni di fusione e acquisizione.
In operazioni di questo tipo, fa notare Bullani, le sfide sono molte: una volta che gli affaristi hanno completato l’accordo spetta allo staff operativo all’interno della nuova organizzazione assumersi la responsabilità del consolidamento di funzioni come procurement, Hr e, naturalmente, It.
In queste situazioni per Bullani è necessario trovare e dimostrare efficienza, a un ritmo di lavoro sostenibile e senza intralciare il core business.
Lo staff deve essere introdotto nella nuova azienda e fatto sentire il benvenuto, contemporaneamente vanno affrontate lamentele e timori. Allo stesso tempo, il personale deve essere introdotto alle attività e ai processi aziendali e il sistema informativo aziendale deve essere reso operativo nel più breve tempo possibile.
Per la maggior parte delle aziende, dare al proprio staff la tecnologia necessaria per l’espletamento delle proprie funzioni è il primo passo per avere dipendenti produttivi.
Portare nuovo personale sulla infrastruttura It aziendale è un processo che richiede tempo e lavoro manuale: è il caso dell’aggiornamento del sistema operativo o dell’installazione di un’applicazione su tutti i computer dell’azienda, operazione che spesso riguarda centinaia o addirittura migliaia di desktop.
Questo rappresenta una preoccupazione per i Cio e può portare a ritardi.
Soluzione virtualizzazione
I desktop virtuali (Virtual Desktop Infrastructure), nota Bullani, consentono invece di erogare dei desktop dal cloud come servizio gestito o ospitarli sul data center aziendale a un costo di gran lunga inferiore, invece di essere installati manualmente su ogni singola macchina. Poiché essi sono erogati a livello centrale, è possibile installare migliaia di desktop in una volta ed estendere gli aggiornamenti e le nuove applicazioni contemporaneamente a tutti quelli presenti in azienda. In questo modo, i virtual desktop consentono di rendere operativi tutti i nuovi dipendenti in tempi nettamente più rapidi rispetto al passato, aiutando così l’azienda a ottenere valore dai nuovi dipendenti più velocemente e senza interruzioni del servizio.
Va bene anche per l’It consumerization
I desktop virtuali per Bullani possono essere d’aiuto per fare fronte a molte altre sfide associate a un processo di acquisizione.
In uno scenario che vede il proliferare di piattaforme concorrenti tra loro e di dispositivi come smartphone e tablet, gli utenti finali si trovano di fronte a un’esperienza sempre più frammentata. Sulla scia di una tendenza tipicamente consumer, anche i dipendenti aziendali vogliono libertà di accesso a dati e applicazioni da ogni tipo di device, indipendentemente dalla piattaforma utilizzata.
I virtual desktop offrono alle aziende un modo semplice per mettere a disposizione dei propri dipendenti questo tipo di esperienza unificata, a prescindere dai dispositivi di accesso: dal BlackBerry all’iPad, lo stesso desktop con tutte le sue funzionalità diventa fruibile da qualsiasi tipo di schermo l’utente abbia a disposizione.
Nel caso di un’acquisizione il virtual desktop comporta un ulteriore vantaggio, fa notare Bullani, consentendo di avere una giusta coerenza nei processi a seguito della fusione di due aziende. Ogni azienda, generalmente, ha flussi di lavoro e processi unici, molti dei quali inseriti in una rigida infrastruttura It e l’allineamento non è cosa da poco.
Si potrebbero smantellare gli asset It acquisiti rimpiazzandoli successivamente con una nuova tecnologia, oppure si potrebbe cercare di adattare applicazioni quali Erp o e-mail fino a una completa migrazione, ma questo comporterebbe un grande dispendio di tempo. I desktop virtuali permettono, invece, di implementare i sistemi e i processi necessari sulle risorse It esistenti, portando velocemente ognuno sugli stessi processi, pur mantenendo gli investimenti fatti nel sistema di legacy.
In sintesi, i virtual desktop semplificano i processi di integrazione e aiutano l’azienda a ottenere valore dagli asset in modo più rapido.
Per tutte queste ragioni, per Bullani, i Cio farebbero bene ad approfondire il ruolo che la virtualizzazione dei desktop può giocare nel caso di un’acquisizione, massimizzando il ritorno sugli investimenti. Una volta che l’operazione di M&A è terminata, gli stakeholder vorranno vedere i risparmi ottenuti e il giusto grado di efficienza nel minor tempo possibile e un Cio dovrebbe essere in grado di aiutare e non ostacolare questo processo.
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