Desktop o server che siano, i dati riferiti al Q3 2011 dell’indice di Vanson Bourne rivelano come la crescente disponibilità di soluzioni porti a un crescente utilizzo della virtualizzazione. Ma affidabilità e performance devono crescere.
Aggiornato già dal primo trimestre 2011 con i dati riguardanti sia l’uso da parte delle aziende di infrastrutture desktop virtuali, sia i fattori che determinano i cambiamenti nell’acquisto di hypervisor, i risultati del V-index riferiti al trimestre luglio-settembre di quest’anno mostrano un panorama in cui la coesistenza di diverse piattaforme virtuali è sempre più reale.
Dall’analisi di 578 grandi aziende operanti negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, Francia e Germania, lo studio condotto dall’agenzia indipendente di ricerche di mercato Vanson Bourne rileva come l’attuale tasso di penetrazione della virtualizzazione nei server delle grandi aziende sarebbe di poco inferiore al 39%.
Il che, stando all’aggiornamento pubblicato da Veeam Software, che di mestiere fornisce soluzioni per protezione dei dati, disaster recovery e gestione di ambienti e datacenter virtualizzati con Vmware, significherebbe che, a livelli diversi, l’86,5% delle aziende starebbe utilizzando la virtualizzazione.
Nuovi trend emergono
Prestando ascolto alla virtualization community monitorata in seguito alla pubblicazione del precedente V-Index, il fenomeno fin qui emerso deriverebbe da due ulteriori trend di mercato.
Il primo farebbe capo alla crescente importanza assunta dalla virtualizzazione desktop, il secondo a una maggiore disponibilità di soluzioni virtuali.
Entrambi i trend starebbero, rispettivamente, spingendo numerose aziende ad adottare soluzioni differenti proposte dai principali vendor sul mercato cambiando, contestualmente, i comportamenti di acquisto relativi alla virtualizzazione.
In tal senso, delle aziende che usano la virtualizzazione lato server, l’84% utilizza Vmware, il 43% Microsoft Hyper-V, il 53% Citrix Xen e il 16% altri hypervisor.
Osservate lato desktop, per i medesimi brand, le percentuali scendono al 75% per Vmware, salgono del 45% per Microsoft Hyper-V, come pure per Citrix (56%) e si dimezzano in merito ad altri hypervisor (7%).
In ogni caso, la buona notizia è che, il 38% delle aziende che utilizza la virtualizzazione server e il 34% di quelle interessate a rendere virtuale la parte desktop avrebbero in programma di cambiare l’hypervisor principale entro i prossimi dodici mesi.
Al contrario, nel 36% dei casi i principali ostacoli all’incremento dell’utilizzo della virtualizzazione sembrerebbero ascrivibili a problemi di affidabilità, ma anche di performance delle applicazioni (34%), seguite a ruota da backup e ripristino (33%), da necessità di effettuare il refresh dell’hardware prima dell’avvio (32%) e dalla gestione della struttura virtuale (31%).
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