Gabriele Provinciali, Senior Solution Architect di CA Technologies, ci parla dei dieci trend che dovrebbero influenzare l’IT nel corso dei prossimi dodici mesi.
Siamo da poco entrati in un nuovo anno, il 2012, che si apre con molte paure dovute alla crisi ma al tempo stesso porta con sé anche una serie di certezze legate alle nuove tecnologie che ci lasciano ben sperare per il prossimo futuro, in particolare nel campo della virtualizzazione e del cloud computing.
Il 2012 sarà sicuramente un anno ricco di conferme, novità e sorprese, che possono essere riassunte in 10 previsioni legate tra loro. Naturalmente, come ogni volta che ci sbilanciamo in previsioni, ci piace pensare che questo sia più un esercizio di stile – e un gioco – che una scienza esatta; ciò che viene predetto è per definizione fallibile sia in termini di importanza sia in termini di affidabilità.
1. La tecnologia non muore mai: non stiamo vivendo in un’epoca post-PC e neppure in un’era post-mainframe. Il cloud non metterà termine ai data center, il virtuale non sostituirà il “fisico”, i tablet non prenderanno il posto dei PC e lo streaming non rimpiazzerà i Blu-ray ed i DVD. Più semplicemente, la scelta a disposizione dell’utente finale si sta ampliando e noi dobbiamo essere pronti a gestire una selezione di tecnologie in continua crescita, sia nel settore pubblico sia in quello privato.
2. L’IT ibrido sarà il prossimo trend: il ‘cloud ibrido’ ha caratterizzato tutto il 2011 e nel 2012, in un mondo sempre più ricco di opzioni, le aziende guarderanno anche ad un IT ibrido: una combinazione di on-site e off-site, cloud e legacy, privato e pubblico, fisico e virtuale e così via. Le imprese si aspettano che l’IT operi sempre più come un consulente fidato, un intermediario di servizi, un’assicurazione sulla qualità per un nuovo mondo basato sull’IT ibrido.
3. La qualità dei servizi sarà ancora responsabilità dell’IT: con il proliferare dell’IT ibrido, i responsabili delle attività di business all’interno dell’azienda si renderanno nuovamente conto che non vogliono assumersi il compito di gestire le tecnologie in loro possesso, vogliono semplicemente che queste funzionino correttamente. Nel 2012, gli utenti finali si aspetteranno che l’IT si faccia carico della qualità del servizio, indipendentemente da chi compri, venda o metta a disposizione quel dato servizio. La responsabilità dei Sistemi Informativi sarà centrata sull’eliminazione dei punti deboli dell’IT ibrido, nel supporto attivo di una serie crescente di dispositivi, nella gestione di servizi complessi e trasversali e nell’assicurare un servizio a 360 gradi su tutte le componenti dell’esperienza utente.
4. L’adozione della cloud pubblica rallenterà: secondo i risultati emersi da uno studio pubblicato dalla società di analisi Longhaus in Australia, l’adozione di cloud pubbliche potrebbe subire un rallentamento a livello mondiale. Temi legati a sicurezza, compliance, qualità dei servizi, capacità, staff, complessità e scelte politiche sono possibili freni al diffondersi di questo modello.
5. La cloud pubblica sarà più sicura: purtroppo, ancora molti (troppi?) decisori presenti nelle aziende non hanno fiducia nelle cloud pubbliche. Nel 2012 l’IT dovrà moltiplicare i propri sforzi per dimostrare la sicurezza nei servizi erogati tramite cloud. I CIO vedranno diminuire il tema della sicurezza come barriera all’adozione dei servizi via cloud, man mano che le aziende adotteranno soluzioni di sicurezza adatte, come quelle progettate per servizi cloud ibridi complessi o erogate via cloud con opzioni SaaS di sicurezza facilmente utilizzabili.
6. Big Iron è tornato – 1° parte: il mainframe non è morto ma è vivo e vegeto. Il 2012 vedrà questa piattaforma continuare ad affermarsi come eccellente piattorma cloud grazie ad alcune sue caratteristiche quali la scalabilità, la gestione di grandi quantità di dati e di carichi di lavoro complessi su una varietà di architetture (z/OS, Linux, UNIX, Windows). Il mainframe non sostituirà le commodity cloud, ma verrà messo a frutto dalle grandi società e amministrazioni pubbliche all’interno degli ambienti cloud.
7. Il cloud sarà eterogeneo: non solo il mainframe diventerà parte del panorama cloud, ma i fornitori di cloud pubbliche inizieranno anche ad offrire UNIX e anche altre piattaforme non-x86. Nonostante il luogo comune “cloud == commodity server”, server eterogenei inizieranno a divenire sempre più disponibili per applicazioni su larga scala.
8. Big Iron è tornato – 2° parte: stanno tornando in auge concetti introdotti dal mainframe quali integrated compute, network e storage ma in un’ottica rivisitata e attualizzata. L’utilizzo di strutture integrate come Cisco UCS e VCE Vblock accelererà rapidamente nel 2012 man mano che l’IT cambia il modo di pensare alle infrastrutture integrate per la virtualizzazione e il cloud e comprende quanto esse siano perfette per processi diversi, dinamici e importanti come la virtualizzazione delle postazioni, data center trasportabili e – finalmente – l’abilitazione al cloudbursting.
9. La crescita del Cloud Service Management diventa la priorità: nel 2011, la NIST Cloud Reference Architecture ha dedicato un’intera sezione al ‘Cloud Service Management’ aprendo un dibattito su diverse discipline quali planning, budgeting, performance, asset, inventory, service levels, audit, ed altre ancora. Nel 2012 anche i rivenditori di ‘commodity’ cloud dovranno prestare maggiore attenzione al tema della gestione a fronte di una crescente richiesta di queste discipline da parte delle grandi aziende e degli enti governativi e della capacità dei piccoli provider di differenziare la propria offerta in base a servizi a valore aggiunto e sicurezza, e non più solamente in base al prezzo.
10. La gestione degli ambienti virtualizzati diviene irrilevante: nel corso degli ultimi anni la virtualizzazione è diventata parte integrante della struttura informatica delle imprese. Questa tendenza, iniziata nel 2009, accelererà nel 2012 man mano che l’IT opta per una gestione ibrida degli ambienti informatici avendo compreso che una gestione degli ambienti virtualizzati basata su compartimenti stagni risulta essere costosa ed inefficiente.
Gabriele Provinciali
CA Technologies