Un’indagine di Symantec dice che i metodi in voga per adeguare il recovery funzionano male. Serve invece un approccio unico a backup fisico e virtuale.
Symantec sta proponendo un approccio unico di modernizzazione del backup e della recovery che rispetto al metodo tradizionale vuol pressoché azzerare i tempi di backup e semplificare la gestione e la recovery in caso di disastro.
Lo fa forte di un’indagine con cui intervistato oltre 1.400 professionisti It a livello mondiale (50 in Italia) per capire le loro abitudini in tema di backup e la loro capacità di ripristinare le informazioni in caso di disastro.
I risultati dicono che gli approcci tradizionali al backup funzionano malamente:
il 49% ha dichiarato di non poter soddisfare i Service Level Agreement a causa della quantità eccessiva di dati; il 72% sostituirebbe la propria soluzione di backup con una che ne raddoppia la velocità; il 28% ha troppi strumenti di backup; le aziende hanno in media quattro soluzioni di backup per la protezione dei sistemi fisici e tre per quelli virtuali; il 42% degli intervistati ritiene che il proprio backup per ambienti virtuali non funziona perfettamente o adeguatamente; il 36% degli intervistati non scommetterebbe il proprio stipendio sul fatto che tutti i dati dei quali è stato effettuato il backup sarebbe ripristinabile.
Le componenti dell’approccio unico di Symantec alla protezione dei dati sono le soluzioni cloud e software NetBackup 7.5 e Backup Exec 2012.
Con questi Symantec intende dapprima cambiare il modello operativo di backup, eliminando l’80% dei costi operativi legati al backup con una piattaforma integrata che sostituisca le soluzioni multiple comunemente utilizzate per il backup oggi.
Poi vuole rompere la finestra di backup aumentando fino a 100 volte la velocità delle operazioni rispoetto agli approcci tradizionali.
Serve anche combattere la retention infinita: troppe aziende conservano i dati troppo a lungo. Sapere quando le informazioni possono essere eliminate può ridurre i costi e gli oneri di gestione It.
Le funzionalità di ricerca di NetBackup permettono di separare ciò che è rilevante per le indagini legali o di conformità facendo contemporaneamente lavorare il resto dell’infrastruttura di backup sui cicli tipici del backup di 30-60-90 giorni.
Vanno fatti backup e snapshot unificati e bisogna smettere di caricare le cassette sui camion: NetBackup Auto Image Replication (Air) permette ai clienti di eliminare il volume di asset fisici e dare priorità ai file che possono essere inviati in rete.
Va unito il backup fisico con quello virtuale: la virtualizzazione con la tecnologia V-Ray permette di avere visibilità sulle macchine Hyper-V e Vmware per i backup virtuali con un unico prodotto. V-Ray è integratoa all’interno di NetBackup e BackupExec e fornisce dei backup di macchine virtuali con meccanismi di load balancing per eliminare i picchi, migliorare le performance delle macchine virtuali e ridurre lo storage deduplicando i dati ovunque, che si trovino su server fisici, Hyper-V o Vmware portando a una riduzione dello storage fino al 90%.
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