Tempo reale, valore costante

Sap celebra 40 anni passati a dare la migliore rappresentazione della realtà aziendale.

Non sono cento come quelli di Ibm, ma anche i quarant’anni di Sap sono densi di significato. Almeno per noi europei, se possiamo usare questa connotazione senza essere malinterpretati.

La casa tedesca, piaccia o meno, è da annoverare fra i protagonisti della prima vera industrializzazione high tech del nostro paese, proprio in senso europeo.
Avere Sap come gestionale negli anni novanta significava disporre di una grossa credenziale da giocarsi sia a livello intrinseco di business, sia come patente di modernità, da spendere nell’agone competitivo, appunto, continentale.

Un virtuoso misto di essere e apparire che ha accompagnato senza dubbio l’evoluzione verso il mercato aperto di molte aziende, anche oltre il mero momento gestionale, arrivando a modificarne gli stili e il quotidiano.

Alcuni, alle nostre latitudini, si sono fermati alla prima fase di industrializzazione It. Altri hanno proseguito, sublimando quel concetto cardine di parametrizzazione, non sempre facile a digerirsi, e producendo concretamente innovazione.
Celebrandosi, Sap ricorda come il portato del proprio modello era pensare una impresa che potesse conoscersi in tempo reale.

Nulla è cambiato sul campo, se non gli elementi tecnologici a supporto dell’idea.
Oggi questi si chiamano in-memory computing, che per Sap prendono il nome di Hana, High performance analytic appliance.
Se e come passerà, attecchendo nelle imprese come fece l’Erp a suo tempo, non lo possiamo dire ora.
Immaginiamo senza fatica, però, che chi ne avrà la convinzione di adottarla sarà fra coloro che fra un lustro potranno raccontare la propria testimonianza di innovazione fatta con la tecnologia.

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