La presentazione della trimestrale di Yahoo mette in luce le prime sfide per Marissa Mayer: incoraggiare la crescita senza necessariamente tagliare.
La nomina di Marissa Mayer alla guida di Yahoo ha avuto un’eco davvero spettacolare su tutta la stampa mondiale.
Sarebbe bello poter dire che tutta l’attenzione è legata al suo [recente] passato in Google e al ruolo da lei rivestito nell’azienda di Brin e Page, ma è chiaro che lo scalpore sta soprattutto in due parole.
Donna. Incinta.
E alla fine sembra che tutto si riduca a questo.
Ma passato il clamore, si torna alla nuda realtà dei fatti.
Che per Marissa si chiama, in questo momento, trimestrale.
Mayer ha assunto l’incarico esattamente il giorno di presentazione della seconda trimestrale dell’anno di Yahoo.
Trimestrale sostanzialmente piatta per la società, a conferma del fatto che l’azienda non è ancora riuscita a trovare la chiave per la ripresa.
Il fatturato è cresciuto meno dell’1%, attestandosi da 1,08 miliardi di dollari, appena al di sotto delle stime di Wall Street, orientate su 1,1 miliardi.
Gli utili sono scivolati da 237 a 226,6 milioni di dollari, rimanendo nell’orbita del 18 centesimi per azione, mentre gli introiti derivanti dal display advertising hanno registrato un +1,5% a 473,4 milioni di dollari.
Va precisato che tutte queste cifre sono da considerare al netto del business generato dai siti partner.
Mayer dovrà cercare di dare un corso nuovo a una situazione stagnante, trovando il modo di dare impulso alle attività di Yahoo pesantemente distaccata rispetto ai big del Web, da Facebook alla stessa Google, in termini di raccolta pubblicitaria e contenuti.
Soprattutto dovrà dimostrare di saper mantenere solido il risultato finanziario di Yahoo, senza ricorrere necessariamente, come hanno fatto i suoi predecessori, a importanti riduzioni di personale.
In fondo è questa la sfida alla quale la chiamano anche gli analisti di Wall Street.
È relativamente facile tenere sotto controllo i costi. Molto meno facile è far crescere il fatturato, soprattutto in un momento in cui alcune regioni, in particolare l’Europa, sono in preoccupante rallentamento.
Di Mayer però in molti si fidano, tanto che più di un analista si dice certo che si sentirà presto parlare di lei, soprattutto per il suo profilo professionale e le doti di leadership che non le mancano.