Dall’inizio dell’anno la società si è spostata in una nuova struttura di 8.000 metri quadri nell’Energy Park di Vimercate. Un invstimento che vuol essere anche un segnale di volontà di crescere ed espandersi. Parlano Maurizio Rota e Alessandro Cattani, alla guida del Gruppo.
In uno scenario economico e di mercato non certo favorevole, investire in una nuova sede più che una sfida rappresenta un atto e un segnale di fiducia.
E in effetti è proprio questo il messaggio che Esprinet vuole dare al mercato.
Il distributore, che proprio nella giornata di ieri ha presentato i risultati relativi sia al quarto trimestre sia all’intero 2012, con l’inizio del nuovo anno si è infatti traferito dalla sede di Nova Milanese, dove aveva trascorso gli ultimi dodici anni, in una nuova e più efficiente struttura all’interno dell’Energy Park di Vimercate.
Per capire il peso e la portata di questa decisione è importante partire anche dal rendiconto d’esercizio, che si si è chiuso sì con ricavi consolidati in calo dell’8% a 1.931 milioni di euro, ma con Ebit in crescita del 55 per cento a 36,7 milioni e utile netto a sua volta con segno positivo, a 23,4 milioni, in questo caso con un incremento del 193 per cento anno su anno.
Sul trimestre, invece, al calo dell’11% nei ricavi consolidati, attestati a 559,7 milioni di euro, fa riscontro un Ebit di 12,6 milioni, in crescita del 430 per cento rispetto al saldo negativo per 3,8 milioni di euro del pari periodo dello scorso anno, e un utile netto anche in questo caso in crescita, che ribalta il rosso di 7,4 milioni di un anno fa con un totale di 9,4 milioni (+227 per cento).
”In questo scenario – racconta Maurizio Rota, Vice Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo – parlare di investimenti, esattamente quando le parole d’ordine per tutti sono riduzioni e saving, è un segnale forte”.
Lo è soprattutto perché gli 8.000 metri quadri di uffici che dallo scorso 2 gennaio la società, insieme a Monclick e V-Valley, occupa all’interno del Building 4, sono al momento sovradimensionati rispetto a numero degli addetti al momento presenti.
”La nuova sede rispecchia un progetto di espansione del gruppo, sia in termini organici sia attraverso acquisizioni – prosegue Rota – . Siamo i leader italiani del comparto It. Siamo convinti di aver aperto anche la strada agli altri operatori. In questo momento è per noi importante esprimere la nostra volontà di crescita”.
In realtà, l’idea di una sede in un unico building era un’esigenza da tempo espressa in Esprinet, che negli ultimi dodici anni aveva fatto fronte alla propria crescita utilizzando spazi tra loro collegati, ma ormai non più adeguati funzionalmente.
La nuova struttura, realizzata secondo elevatissimi criteri di sostenibilità ambientale, tanto che l’immobile è già registrato presso lo U.S. Green Building Council ed è candidato a ottenere la certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) Platinum, uno dei maggiori riconoscimenti a livello mondiale riguardante progetti di valorizzazione ambientale, ospita al momento 600 dipendenti, è in grado di supportare le necessità di ospitalità di una realtà che gestisce 200 vendor, dispone di ampi parcheggi per dipendenti e visitatori.
”L’abbiamo considerato un investimento importante anche dal punto di vista dell’immagine – prosegue nel suo racconto Rota – . In quest’area si sta creando una Silicon Valley italiana: già grandi nomi del comparto hanno la loro sede qui e crediamo che altri possano aggiungersi”.
In un momento in cui molti dei vendor virtualizzano le loro sedi, Esprinet fa una scelta solo apparentemente controcorrente: ”Nel nostro lavoro le risorse umane, le interazioni tra le persone, le relazioni dirette sono fondamentali: per questo la ricerca di una nuova sede era una esigenza irrinunciabile per poter dare ai nostri dipendenti una struttura adeguata e un ambiente di lavoro nel quale il concetto di efficienza vada di pari passo con quello di benessere”.
Per altro, ed è questo un aspetto che sia Maurizio Rota sia Alessandro Cattani, amministratore delegato del Gruppo, sottolineano con forza, logisticamente la nuova sede vanta la migliore prossimità a tangenziali, autostrada e aeroporto e sarà interessata dai prossimi sviluppi viari in vista di Expo 2015, dalla Pedemontana alla metropolitana leggera.
Nella trimestrale appena presentata, i costi sostenuti per il trasferimento sono stati valutati in 1,57 milioni di euro e sono stati contabilizzati per la quasi totalità nel quarto trimestre 2012: in questo computo rientrano le consulenze progettuali del nuovo sito, i costi di chiusura e ripristino degli uffici di Nova Milanese, i costi di trasloco e finitura della nuova sede.
Ed è su questo punto che interviene proprio Cattani: ”Bisogna guardare a questa operazione come a un investimento di lungo termine – ci ha raccontato a margine della presentazione della nuova struttura – . In quella precedente siamo stati per dodici anni: dobbiamo guardare ai possibili sviluppi di Esprinet in un lasso di tempo altrettanto lungo”.
Per questo, quando parla di ipotesi di espansione non ragiona sul breve termine.
Ricorda che piani di acquisizione ci sono da tempo, ma che Esprinet non ha mai fatto acquisizioni che non fossero mirate e funzionali a una crescita importante del perimetro di riferimento. Sottolinea come l’azienda consideri strategica la crescita organica, soprattutto in un momento in cui le difficoltà di altri operatori stanno lasciando spazi di espansione.
”Preferisco guardare a un arco temporale più ampio: mi stupirei se tra quattro o cinque anni Esprinet non avesse fatto alcuna acquisizione. Ma non è nei nostri piani immediati”.
Lascia aperta qualche ipotesi di più breve termine per il mercato spagnolo. Ma anche in questo caso bisogna saper aspettare.