Con la nuova versione del sistema operativo Extreme Networks sostiene l’evoluzione delle reti dal campus aziendale al cloud tramite la propria visione dell’open networking.
Con la nuova versione del proprio sistema operativo, ExtremeXos 15.3, Extreme Networks fa un ulteriore passo in avanti verso il Software Defined Networking (Sdn).
Il sistema, per esempio, supporta le applicazioni Sdn di Big Switch Networks: Big Tap, che fornisce monitoraggio del traffico e visualizzazione dinamica della rete con filtraggio dei flussi, e Big Virtual Switch, un’applicazione per le reti virtualizzate dei data center che seziona la rete fisica in più reti logiche attraverso l’intero stack, dal Livello 2 al Livello 7.
Offre il supporto di Avb (Audio Video Bridging), e migliora la qualità di Identity Management, Vlan dinamiche Xnv e tunneling Gre.
Fra le caratteristiche principali la società cita l’implementazione basata sul supporto log term di Open vSwitch; il funzionamento ibrido, per la migrazione dalle reti legacy a quelle basate su OpenFlow; il supporto per la link aggregation basata su hardware, modellata per poter essere integrata in modo trasparente con i controller OpenFlow; il supporto per il queuing e lo slicing basato sui profili di qualità del servizio; l’abilitazione/disabilitazione di OpenFlow all’interno di ExtremeXos in base a Vlan; il supporto delle Api dei plugin Quantum OpenStack versione 1.1 e versione 2.0 per consentire a ogni singolo proprietario di definire un insieme di servizi di elaborazione, storage e networking; l’isolamento delle multi-proprietà sulla rete attraverso Vlan e Vman e sul server di elaborazione attraverso l’integrazione con vSwitch; la piattaforma comune di commutazione, che consente la programmazione con OpenFlow e OpenStack e fornisce una soluzione unificata per scalare fino al cloud e gestire tutta l’infrastruttura di rete.