La nuova edizione dell’Oracle Next Generation Data Centre Index dice che le aziende stanno riportando i dati all’interno dopo un anno di supporto da parte di provider esterni.
I big data dapprima ti colpiscono, in un certo senso ti destabilizzano. Poi, quando ne capisci le dinamiche, riesci a collocarli correttamente e a riprendere il classico cammino gestionale.
Potrebbe essere questa una semplice e sintetica osservazione che emerge dalla lettura dei dati della nuova edizione dei rapporto di Oracle sui datacenter realizzato da Quocirca, che lo scorso ottobre ha intervistato 952 manager di grandi aziende in dieci paesi-regioni: Benelux, Dch (Germania/Svizzera), Francia, Iberia (Spagna/Portogallo), Irlanda, Italia, Medio Oriente, Scandinavia, Russia e Regno Unito.
La nuova edizione (la terza) della ricerca promossa intitolata Oracle Next Generation Data Centre Index Cycle III, rivela, infatti, come molte organizzazioni in Emea stanno riportando i dati al loro interno, dopo un anno caratterizzato da una forte richiesta di supporto a breve termine rivolta a provider esterni.
Dato importante, questo, perché la seconda edizione della ricerca, pubblicata a gennaio 2012, aveva evidenziato invece un netto passaggio verso l’uso di datacenter esterni, attribuendo il fenomeno al fatto che le aziende erano state colte di sorpresa dall’esplosione dei big data.
La terza edizione dello studio porta allora alla luce l’inversione di tendenza: le imprese stanno muovendosi per riportare i dati al proprio interno, nei datacenter in-house.
Big data interni
Il cosiddetto rimbalzo compiuto dai big data, da un lato testimonia il maggior valore attribuito ai dati da parte delle imprese, dall’altro sottolinea l’importanza per le aziende di movimentare le informazioni nel modo più semplice possibile tra cloud pubblici e privati.
La percentuale di intervistati che utilizza solamente risorse interne per i propri dati è aumentata dal 45% al 66%.
Le aziende dotate di un unico datacenter interno sono passate dal 26% al 41%.
In maniera analoga gli intervistati che affermano di usare più datacenter interni sono passati dal 19% al 25%.
Si è ridotta la percentuale che utilizza un mix di strutture interne ed esterne, passando dal 56% al 34%: la percentuale di si affida a un datacenter interno supportato da servizi esterni cala dal 26% al 18%.
Le imprese che utilizzano più datacenter interni con un supporto aggiuntivo da parte di strutture esterne si sono ridotte dal 30% al 16%.
La percentuale delle aziende che affermano di doversi affidare a un nuovo datacenter nei prossimi 12 mesi ha registrato un aumento dal 22% al 26.
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