Presentata una nuova App che cambia radicalmente la schermata iniziale dei dispositivi Android, portando in primo piano tutte le attività e i contenuti social e lasciando in background le applicazioni tradizionali. Che dirà Google?
Diventare di fatto protagonista del mondo mobile senza avere né un proprio telefono, né un proprio sistema operativo.
È qusto, in sintesi estrema, ciò che sta cercando fare Facebook con il suo ultimo annuncio: una App, indirizzata alla piattaforma Android, che modifica radicalmente e sostanzialmente la schermata iniziale del dispositivo.
Home, è questo il nome della applicazione, modifica l’interfaccia di Android, così che i newsfeed e i messaggi provenienti dal social network diventino elemento rilevante, lasciando nascoste le altre applicazioni.
Secondo Mark Zuckerberg, che ha presentato personalmente la nuova interfaccia dal campus di Menlo Park, con Home si risponde da un lato all’esigenza di tutti coloro che realmente desiderano dare preminenza a quel tipo di contenuti, ma soprattutto, trasformando il telefono cellulare in uno strumento social, si cambia la relazione tra l’utente e il dispositivo.
La App sarà scaricabile gratuitamente da Google Play a partire dal prossimo 12 aprile, mentre lo stesso giorno entrerà in commercio, per ora in via esclusiva negli Stati Uniti con At&t e successivamente in Europa con Orange, un nuovo telefono sviluppato da Htc che integra già la nuova applicazione.
La risposta della Borsa all’annuncio di Facebook di per sé un commento e una nota di scenario.
Perché se è vero che il titolo del social network ha guadagnato tre punti, è altrettanto vero che in parallelo Google è riuscita a perdere l’1,38 per cento, a indicare che è proprio l’azienda di Mountain View potenzialmente, la più colpita dall’annuncio.
Appare evidente che portare in primo piano il flusso di informazioni, comunicazioni, foto, video, e finanche messaggistica, integrando in una unica view Sms e chat, costantemente pubblicati dalla rete sociale di ciascun utente è una ghiotta occasione per monetizzare l’attività che si svolge in mobilità.
Contemporaneamente, però, lasciare in background le applicazioni tradizionali significa anche distogliere l’utente da attività prima svolte sui servizi di Google, dalla ricerca alla email, che parimenti rappresentano per la società fondata da Brin e Page fonte di ricavi pubblicitari.
Stiamo però ancora parlando di una scommessa.
Non è affatto certo, infatti, che vi sia un numero così elevato di utenti disposti a rendere Facebook così centrale nelle loro vite: Forrester Research, ad esempio, avanza il dubbio di una sopravvalutazione del peso di Facebook e sottolinea come in alcuni mercati la chat via Whatsapp sia attualmente più diffusa e più utilizzata rispetto a quella sul social network.
Più delicata, ai più, sembra la relazione con Google.
Perché se Zuckerberg, evidentemente consapevole di muoversi su un terreno per lo meno insidioso, si augura che non vengano apportati cambiamenti ad Android che possano in qualche modo limitare Facebook, soprattutto se Home riuscirà a raggiungere una base di utenti significativa, da parte di Google in questo momento si gioca la carta del fairplay e ci si limita a una nota nella quale si evidenzia come il lancio di una App come Home non sia altro che la testimonianza dell’apertura del sistema operativo.
Ma non è detto che la situazione non possa evolvere in un futuro anche prossimo.
Di fatto Facebook sta nascondendo con la sua applicazione quelle di Google e non è detto che questo possa realmente far piacere. Soprattutto quando – il “se” non sembra essere una opzione – Facebook integrerà in Home contenuti che possono portare con sé anche aspetti pubblicitari. Lo farà con cautela, consapevole che gli utenti potrebbero non gradire, ma è evidente che prima o poi accadrà.