Secondo Idc, un utente che acquista un tablet riduce sensibilmente l’utilizzo del pc tradizionale. E questo influenza i cicli di rinnovo.
È una considerazione amaramente realistica quella che Idc rilascia a margine dei pessimi dati dell’ultima trimestrale dei pc: soprattutto quando si parla di consumer, i pc attualmente già in servizio ”vanno ancora bene” e manca una motivazione concreta che possa spingere l’utente a un rinnovo.
Dare la colpa solo a un limitato interesse nei confronti di Windows 8 è riduttivo, perché la situazione è decisamente più complessa.
Il problema, secondo Idc, parte semmai dal tablet.
In una intervista rilasciata a Reuters, la società di analisi sottolinea come l’utente che possiede un tablet, mercato per altro dominato in questa fase da Apple e Android, la percentuale di utilizzo di un personal computer scende radicalmente riducendosi del 25/30 per cento rispetto al passato.
E l’assioma è semplice: se si usa meno un pc, si avverte meno la necessità di aggiornarlo o di acquistarne uno nuovo.
A quest prima considerazione si aggiunge poi un corollario: tutto questo non significa naturalmente che i consumatori smetteranno di acquistare pc. Significa semplicemente che i cicli di aggiornamento si allungano.
E in questa fase, è sicuramente più probabile un atteggiamento attendista: si rimanda l’acquisto aspettando che le nuove machine con Windows 8 raggiungano prezzi più accettabili.
L’altro timore, e in fondo la minaccia più seria che incombe sull’industria tradizionale, è che i cosiddetti first time user, vale a dire coloro che acquistano un pc per la prima volta nella loro vita, si orientino a un tablet piuttosto che a un notebook o un desktop.
In Cina sembra già essere così.
Ed è forse anche sulla scorta di queste considerazioni che si può leggere la decisione di Microsoft di ampliare la sua offerta in area Surface.