Non è più tempo di lamentare o scontare i ritardi: l’ecommerce è finalmente realtà anche nel nostro Paese. Crescite a due cifre anche quest’anno, con previsioni di spesa attestate oltre gli 11 miliardi di euro. Una opportunità per il Made in Italy.
Nonostante la crisi, o forse si potrebbe addirittura osare un grazie alla crisi, il 2013 potrebbe essere il terzo anno consecutivo di crescita importante per l’ecommerce italiano.
L’anno in cui si potrebbe smettere di guardare al passato, per analizzare piuttosto le prospettive di sviluppo, invece che misurare il gap da recuperare con gli Paesi europei e non.
È questa la percezione che arriva da una prima disamina dei dati presentati ieri a Milano, in occasione dell’ottava edizione di Netcomm eCommerce Forum.
Rispetto a dodici mesi fa, è questo il primo dato numerico, gli utenti attivi online sono cresciuti del 50 per cento e secondo Human Highway, che ha effettuato le rilevazioni insieme a Netcomm, nel periodo natalizio la popolazione di eshopper attiva nel nostro Paese ha toccato i 14 milioni di individui.
”Gli italiani hanno finalmente rotto gli indugi “ è stato il commento di Roberto Liscia, presidente del Consorzio, sottolineando come l’utilizzo di Internet sia finalmente passato dalla consultazione per ricercare le informazioni su prodotti beni o servizi da acquistare poi offline all’acquisto diretto online.
E il dato più positivo è che in prospettiva restano ancora importanti margini di crescita e sviluppo, se è vero che nel nostro Paese solo il 34 per cento dei consumatori effettua l’acquisto dopo aver navigato in cerca di informazioni a fronte di un tasso del 90 per cento registrato in Paesi come Uk e Germania.
In tutta Europa l’ecommerce vale 305 miliardi di euro e rappresenta nel suo insieme il più importante mercato mondiale, seguito dagli Stati Uniti attestati a 280 milioni e dall’Asia-Pacifico che acquista online per un valore di 216 miliardi.
L’Italia, in questo contesto, cresce a doppia cifra, e se il 2012 si era chiuso a 9,5 miliardi di euro, con un +19 per cento anno su anno, secondo i dati del Politecnico di Milano per il 2013 ci si può aspettare una ulteriore crescita del 17 per cento a 11,2 miliardi di euro.
Non solo.
Il trend positivo con crescita a doppia cifra è destinato a proseguire ancora per i prossimi cinque anni su tutta l’area euro.
Sempre secondo i dati del Politecnico di Milano, la crescita del comparto è fortemente legata alla vendita di prodotti, con Abbigliamento e Informatica di consumo destinati anche quest’anno a capitalizzare circa il 40 per cento delle vendite complessive. Ed è in crescita costante anche l’incremento dell’assortimento e della qualità delle proposte, grazie anche all’estensione di gamma di alcuni dei player più consolidati.
Bene anche il Mobile Commerce: la diffusione dell’utilizzo degli smartphone incoraggia anche gli acquisti online: ecco che il comparto delle vendite online in mobilità arriva ad attestarsi a 427 milioni di euro, in crescita del 160 per cento anno su anno.
Per quanto riguarda le modalità di pagamento, gli utenti italiani nel 48 per cento dei casi preferiscono ancora la carta di credito prepagata, sulla quale carica importi limitati senza temere danni al proprio conto corrente. Si tratta di una differenza importante rispetto agli altri Paesi europei, nei quali PayPal raggiuge tassi di diffusione più importanti.
Al di là della naturale soddisfazione per dati complessivamente positivi, la presentazione dei dati dell’osservatorio offre a Roberto Liscia lo spunto per una riflessione: L’eCommerce può rappresentare il riscatto per le nostre imprese e un vero volano per competere sui mercati internazionali. È impostante che le istituzioni e il Governo continuino sulla via tracciata in tema di pagamenti elettronici, quali l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di rendere disponibili i pagamenti con carte e home banking, così da accelerare i comportamenti digitali degli italiani. La moneta elettronica rappresenta la vera frontiera che permetterà alle piccole imprese di superare gli ultimi tabù. L’ecommerce è la vetrina più efficace per presentare il nostro Made in Italy in tutto il mondo: alcuni distretti manifatturieri se ne stanno rendendo conto e stiamo sviluppando una filiera di export multicanale verso alcuni Paesi, come la Cina per dare ai nostri brand e ai nostri artigiani la possibilità di farsi conoscere e vendere”.
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