Quello dell’ascolto della
musica in streaming da Internet è un fenomeno in veloce ascesa. Questi servizi
sono disponibili da diverso tempo, ma in Italia sono assurti agli onori della
cronaca solo da pochi mesi. Tuttavia, stanno raccogliendo rapidamente consensi e
fanno continuamenti proseliti. L’interesse è tale che anche Apple sembra stia
per lanciare un proprio servizio di streaming.
Ma l’arrivo di un player di tale
portata, non potrebbe catalizzare l’attenzione a tal punto da mettere
difficoltà chi attualmente sta contendendosi il mercato? “Tutt’altro – ci ha risposto Laura
Mirabella, Country Manager per
l’Italia di Deezer –. Una decisione
di questo tipo vorrebbe dire che, quando nel 2007 abbiamo avuto l’idea di
fornire un servizio di streaming musicale, ci abbiamo visto giusto. Inoltre, è
meglio avere un mercato in cui c’è tanta concorrenza. Oggi il settore cresce a
doppia cifra e c’è posto per molti, ma vedremo quanti ne rimarranno…”.
Nato in Francia, Deezer si è
rapidamente esteso ad altre nazioni. Attualmente è il primo servizio mondiale per la musica in streaming: è presente in 182
paesi e
annovera oltre 26 milioni di utenti. “Operiamo unicamente sul versante dello
streaming – afferma Mirabella – e non
intendiamo porci assolutamente in concorrenza con il download di brani. Anzi,
da alcune analisi risulta che chi ascolta abitualmente musica in streaming
acquista il 20% in più, perché conosce maggiormente la musica. In tal senso, va
sottolineato che un sevizio come il nostro offre l’opportunità a tutti di
emergere, perché permette di provare nuove proposte”.
Questa però è un’offerta integrata in tutte le iniziative
di streaming. “E’ vero, ma noi prestiamo
un’attenzione maniacale alle nostre proposte – precisa Mirabella – Al contrario di quanto fanno alcuni nostri
concorrenti, non basiamo le proposte di ascolto su algoritmi di raccomandazione
che privilegiano le scelte musicali degli utenti. Le nostre proposte sono
create da persone fisicamente presenti in molti dei Paesi in cui operiamo,
Italia inclusa, che ascoltano ogni settimana tutti i rilasci delle case
discografiche. Questo ci consente di offrire un ventaglio di proposte in linea
i gusti e le abitudini di ogni singola nazione o regione del mondo. Arrivando
persino ad avere proposte legate al calendario del singolo Paese. Per esempio,
un elemento da considerare nella selezione dei brani per gli utenti italiani è
che amano ascoltare musica italiana: fatto 100 il numero di brani ascoltati,
non è insolito che il 70% sia di musica italiana”.
“Va inoltre
aggiunto che, oltre che dal punto di vista editoriale, vogliamo differenziarci
anche su quello tecnologico – aggiunge Mirabella -. Per tale motivo, l’accesso da computer al nostro servizio avviene online
tramite browser ovunque ci si trovi senza dover scaricare applicazioni
particolari. Allo stesso modo cerchiamo di rilasciare con continuità App per i
nuovi sistemi operativi e i dispositivi mobili”.
Abbastanza in linea con quella dei vostri concorrenti,
l’offerta di Deezer è molto ricca: propone oltre 25 milioni di brani. C’è il
rischio di perdersi nella ricerca delle canzoni che si vorrebbero ascoltare.
Tuttavia, alcuni nomi storici mancano all’appello. “Purtroppo quello non dipende da noi – chiarisce Mirabella -. Lavoriamo quotidianamente per aumentare l’offerta del nostro
catalogo, sia a livello globale sia a livello locale, ma per alcuni artisti non
siamo ancor riusciti (né noi né i nostri concorrenti) ad avere la disponibilità
dalle case discografiche. Però, come è successo con i Pink Floyd, siamo
fiduciosi che entro breve le cose posano cambiare. Il fatto poi di essere
presenti in diversi Paesi e di avere editor locali ci permette di semplificare
il processo ampliamento dell’offerta. Questo perché una volta scelti i brani ed
effettuato un contratto in una nazione possiamo estendere la disponibilità di
quel gruppo o singolo interprete anche negli altri Paesi”.
La parte social gioca evidentemente un ruolo fondamentale
per il successo della vostra proposta. “E’
sicuramente molto importante – conferma Mirabella -. Le playlist sono il contenuto più condiviso in rete, forse perché
permettono di dare un’idea di sé. E ciò vale sia per gli utenti sia per gli
artisti, i quali su Deezer possono anche inserire brani non in catalogo e,
tramite le nostre applicazioni, possono essere ‘seguiti’ per scoprire i loro
gusti o le loro nuove iniziative”.
A proposito di applicazioni, Deezer ha team dedicati
allo sviluppo? “Noi abbiamo un team di
sviluppo a Parigi – conclude Mirabella – ma abbiamo anche reso disponibili
dei wizard in modo di consentire a chiunque lo desideri di creare
applicazioni proprie. Abbiamo anche reso disponibili delle Api per integrare la
musica nei siti che desiderano avvalersi di tale opportunità. E tra questi ci
sono anche i nostri partner, intesi come case discografiche, che vendono musica
ma non sempre consentono di ascoltarla sui propri siti”.
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