Piano d’azione verde Ue, l’opinione delle Pmi sull’uso efficiente delle risorse

La consultazione è stata condotta allo scopo di dare alla Commissione un riscontro su ciò che è più utile per le imprese al fine di definire le azioni volte a promuovere un uso efficiente delle risorse in termini di guadagni di produttività, competitività e opportunità imprenditoriali.

La Commissione Europea ha reso noti i contributi
ricevuti in risposta a una consultazione pubblica sul Piano d’azione verde per
le piccole e medie imprese
che la Commissione adotterà a
breve.

Tale piano d’azione si propone
di sfruttare le opportunità verdi, migliorando la produttività e riducendo i
costi delle Pmi europee attraverso l’efficienza delle risorse, sostenendo
l’imprenditorialità “green” e sfruttando e sviluppando la leadership europea nei
processi e nelle tecnologie verdi.

I rispondenti hanno fatto presente
che il sostegno per il trasferimento di tecnologie e saperi (57,15%), le
consulenze per un uso efficiente delle risorse (55,43%) e le azioni di
sensibilizzazione (53,71%) sono i servizi più efficaci nell’aiutare le Pmi a
diventare più efficienti in materia di risorse. Tuttavia i servizi offerti più
spesso sono quelli di sensibilizzazione (60%), seguiti dalle consulenze sulle
possibilità di reperimento di finanziamenti e sulla preparazione di proposte di
finanziamento (45,14%) nonché dal sostegno al trasferimento di tecnologie e
saperi (43,43%). Sembra esservi un gap tra i servizi disponibili e ciò che le
Pmi ritengono più adatto per le loro esigenze.

I rispondenti hanno constatato che
la REE può aiutare al meglio le Pmi a raggiungere l’efficienza nell’uso delle
risorse attraverso eventi specifici di intermediazione a promozione
dell’accoglimento delle tecnologie verdi (71,3%) e, su un piano di parità con
un 70,38% delle risposte, facendo dell’efficienza nell’uso delle risorse e
dell’ecoinnovazione tematiche trasversali degli eventi di intermediazione B2B
(business to business) e C2C (cluster to cluster) nonché sviluppando una
collaborazione strategica in tema di efficienza nell’uso delle risorse tra la
Rete e altri partner fondamentali. Le organizzazioni imprenditoriali
considerano inoltre efficace (67,65%) la classificazione migliorata delle
tecnologie per l’efficienza delle risorse nella base dati REE con la finalità
di offrire servizi migliori di reperimento di partner. Anche gli organismi di
normalizzazione europei ritengono che la REE potrebbe contribuire a fornire
informazioni sul modo in cui le norme possono aiutare le imprese  a diventare più
efficienti nell’uso delle risorse.

Il Flash Eurobarometro 2013 su
“PMI, uso efficiente delle risorse e mercati verdi” ha riscontrato
che il 42% delle più di diecimila Pmi che hanno risposto riteneva che le loro
azioni volte ad accrescere l’uso efficiente delle risorse avessero fatto calare
i costi di produzione, il 21% ha affermato che i costi di produzione erano
aumentati e il 25% sosteneva che le loro azioni per un uso più efficiente delle
risorse non avevano avuto nessun impatto sui costi di produzione. La maggior
parte dei loro investimenti per un uso efficiente delle risorse erano low cost. Nell’ultimo biennio, il 72% delle Pmi
che hanno risposto all’Eurobarometro aveva investito annualmente meno del 5%
del proprio fatturato annuale per diventare più efficiente nell’uso delle
risorse. Per quanto concerne le risultanze di questa consultazione pubblica,
soltanto pochi rispondenti (12) hanno reagito alla domanda a testo libero
sull’importo che avevano investito per misure di efficienza delle risorse e sui
tempi di ritorno sull’investimento e i risultati sembrano essere in linea con
quelli dell’Eurobarometro.

La maggior parte delle Pmi, che
hanno risposto alla consultazione pubblica, non ha tentato di stimare il costo
d’investimento per migliorare la loro efficienza nell’uso delle risorse poiché
non ci hanno mai pensato (35,43%) o perché era troppo complicato (30,29%),
mentre un altro 21,14% ha segnalato di averlo fatto per proprio conto e
soltanto l’8,57% ha dichiarato di avere ricevuto aiuto da esperti.

In termini di efficacia degli
interventi nazionali e regionali a sostegno delle Pmi per stimare i costi degli
investimenti nell’efficienza delle risorse, quelli ritenuti più efficaci sono i
servizi di orientamento e consulenza (45,72%). Gli ostacoli più importanti per
ottenere finanziamenti per effettuare investimenti nell’efficienza delle
risorse sono costituiti dal fatto che tali investimenti sono ritenuti troppo di
lungo periodo per essere finanziariamente validi (72%) e che il ritorno sull’investimento non è
sufficientemente elevato (65,85%). Le organizzazioni imprenditoriali
identificano un’altra importante barriera, vale a dire il fatto che gli
erogatori di finanziamenti non hanno familiarità con gli investimenti
nell’efficienza delle risorse (78,26%).

Tuttavia, le risultanze di questa
consultazione pubblica vanno analizzate nella prospettiva più ampia dell’Eurobarometro
2013 da cui chiaramente risulta che la maggior parte delle PMI è soddisfatta
del ritorno sugli investimenti effettuati per un uso efficiente delle risorse
(68%) e il 12% ha addirittura affermato di essere “molto
soddisfatta”.

Per superare gli ostacoli che si
frappongono agli investimenti nell’uso efficiente delle risorse, i rispondenti
alla consultazione pubblica dichiarano che le misure più efficaci sono linee di
finanziamento specifiche per progetti di efficienza delle risorse (76%) e
strumenti volti a ridurre il rischio di tali progetti (70,29%).

Il ruolo dei
marchi di qualità ecologica nell’aprire ai prodotti e/o servizi verdi l’accesso
ai mercati è ritenuto piuttosto importante (74,86%) anziché no (20%). Certuni
chiedono l’integrazione dell’uso efficiente delle risorse negli attuali marchi
di qualità ecologica e nei sistemi di certificazione per facilitare la vita ai
consumatori e accrescere la loro fiducia.

Per quanto concerne le strategie
locali e regionali volte a mobilitare tutti gli attori interessati ai fini di
un uso più efficiente delle risorse e di un’economia a basse emissioni di
carbonio nella regione, il 40% dei rispondenti dichiara di essere a conoscenza
di simili iniziative mentre il 33,14% ne è all’oscuro. Tra coloro che sono a
conoscenza di tali iniziative il 72,86% ritiene che le strategie politiche
locali e regionali siano efficaci per promuovere la creazione e le imprese sul
piano locale.

In generale i rispondenti sono
favorevoli all’economia circolare o alla simbiosi industriale ed incoraggiano
la Commissione a sostenere la condivisione delle conoscenze e la cooperazione
commerciale tra le Pmi per valorizzare le potenzialità di questi modelli
imprenditoriali verdi.

Le organizzazioni interessate agli
aspetti ecologici citano le informazioni a carattere non finanziario in tema di
ambiente quale altro modo di cui dispongono le imprese per dimostrare il loro
impegno verde e citano quali esempi la gestione del ciclo di vita, l’ecodesign,
l’impronta ambientale e la responsabilità estesa del produttore (Epr), oltre a
ribadire il ruolo importante dei consumatori in tale contesto. Esse propugnano
l’adozione dello strumento unionale di verifica delle tecnologie ambientali
(Etv) in tutta Europa.

Alcuni rispondenti menzionano gli
appalti verdi pubblici e privati quale strumento per promuovere un’economia più
verde e ribadiscono anche il ruolo delle norme ambientali elevate introdotte
per via regolamentare al fine di stimolare l’innovazione verde.

Le azioni di sostegno più efficaci
per aiutare le PMI a promuovere i loro prodotti e/o servizi verdi sui mercati
globali risultano essere il sostegno agli interventi preliminari all’ingresso
nel mercato (ricerca e analisi del mercato, pianificazione finanziaria, ricerca
del personale, comprensione della cultura imprenditoriale locale,
individuazione di sedi adatte) (84%). Tra le azioni ritenute meno efficaci vi
sono i portali informativi online per le PMI dell’UE (34,29%), la messa a
disposizione temporanea di locali nel mercato interessato (28,57%) e la partecipazione
a fiere internazionali (28%).

Per quanto concerne gli erogatori
di servizi più efficaci ai fini dell’internazionalizzazione di prodotti o
servizi verdi, le organizzazioni imprenditoriali e i cluster sono chiaramente
in posizione di punta con rispettivamente

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