Il commercio (23%)continua a primeggiare seguito dalle attività professionali (16%) e dall’edilizia (9,5%)
Secondo i dati
dell’Osservatorio sulle partite Iva pubblicati dal ministero dell’Economia sono
50.915 le nuove partite Iva aperte nel mese di febbraio di quest’anno.
Rispetto allo stesso mese dello scorso anno, si registra un lievissimo calo,
pari al 0,7 per cento. La distribuzione per natura giuridica evidenzia che la quota relativa alle persone fisiche nelle
nuove aperture si attesta al 72,7% del
totale, le società di capitali sono
pari al 20%, le società di persone al 6,7%, mentre la quota dei “non residenti” ed “altre
forme giuridiche” rappresenta solo lo 0,6%.
Tra tutte,
quelle in cui si osserva un aumento significativo rispetto all’anno
scorso sono le società di capitali, in crescita dell’11,5 per cento
rispetto al 2013. Le società di persone, invece, calano del 13,9 per
cento, mentre le aperture effettuate da persone fisiche sono in calo del
2,3. La maggior parte delle nuove aperture si è verificata al Nord (43
per cento), mentre la differenziazione per settore produttivo fa emergere una preminenza
del commercio (23 per cento del totale) seguito dalle attività professionali
(16 per cento) e dall’edilizia (9,5).
Aumentano,
inoltre, del 6,4 per cento le partite Iva in regime fiscale di vantaggio;
a febbraio, sono state 14,867 le nuove.
Le adesioni
al regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in
mobilità in questo mese sono state 14.867, con un moderato aumento rispetto
al febbraio precedente(+6,4%). Il regime limita per cinque anni l’imposta
dovuta al 5% degli utili dichiarati, esonerando da Iva ed Irap.
Il ministero
ha anche fatto sapere che negli ultimi vent’anni è emerso come, ogni anno,
siano molte di più le partite Iva che aprono, rispetto a quelle che chiudono:
“le chiusure rappresentano circa il 70-80 per cento del numero delle aperture;
ciò dipende dal fatto che al momento della cessazione dell’attività spesso i
contribuenti non adempiono all’obbligo di chiusura.