Lo afferma Unioncamere, che mette in evidenza i rimarchevoli risultati delle imprese con meno di 49 dipendenti. Però il Centro-Sud non riesce ancora ad agganciare la ripresa.
Tornano in positivo da dicembre 2011 la produzione e
il fatturato dell’industria manifatturiera: +1,2% la produzione tra gennaio e marzo e +1,4% il fatturato.
Tuttavia, l’aspetto veramente
importante dell’andamento del I trimestre dell’anno, individuato dall’indagine
congiunturale sulle imprese manifatturiere
realizzata dal Centro studi di Unioncamere, è quello legato ai risultati delle imprese con meno di 49 dipendenti. Per esse, al pareggio della produzione si unisce un piccolissimo incremento
per il fatturato (+0,2%) e, a
un
+4,1% delle esportazioni che non sfigura a fronte del dato medio del settore (+4,8%) e degli andamenti delle più performanti imprese con
oltre 50 dipendenti (+5,2%). Unico campanello d’allarme
è il Centro-Sud, che non riesce ancora ad agganciare la ripresa.
Il dato positivo della produzione del settore manifatturiero nel I trimestre
2014
rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, oltre ad essere
effetto della sostanziale stabilità delle imprese fino a 49 dipendenti e del risultato di crescita di quelle di taglia
superiore (+2,5%), nasce dal buon andamento di quasi tutti i settori, a cominciare dalle industrie meccaniche (+2,9%) e chimiche (+2,6%). Di poco sotto lo zero le Altre industrie (-0,2%) e il settore del legno (-0,1%). Industrie
meccaniche (+3,4%) e chimiche (+3,3%) trainano anche la dinamica
del
fatturato, che mette a segno un buon +2,7% per le imprese con oltre 50 dipendenti ma anche un più modesto, ma significativo per l’inversione di segno, +0,2% per quelle di taglia
più
piccola. Entrambi gli indicatori restano sotto la soglia del meno, tuttavia, nelle regioni del Centro (-1,5% e -0,7% per produzione e fatturato) e del Mezzogiorno (-0,8% e -1,2%).
Proseguono con successo le vendite all’estero della nostra manifattura. Al dato di sintesi del +4,8% hanno contribuito fattivamente le due classi dimensionali (+4,1% per imprese fino a 49 dipendenti, +5,2% quelle oltre i 50) e tutti i settori economici (+6,0% addirittura per le
industrie dei metalli, +5,9% quelle chimiche, +5,6% le alimentari), l’artigianato (+4,0%) e tutte le macroripartizioni, tra le quali eccelle il Nord Ovest (+6,2%) mentre il Mezzogiorno (+1,6%) appare assai
più lento.